Le Associazioni dei Consumatori A.E.C.I., Associazione Consumatori e Famiglie, Fedicons, CODACONS, CODICI, dalla lettura di articoli di stampa hanno appreso della soddisfazione espressa dal Presidente della Provincia, Presidente della Conferenza dei Sindaci per quanto ruota intorno al mondo di Acqualatina, relativamente all’approvazione, avvenuta il 30 ottobre scorso, di un aggiornamento della Carta dei Servizi.
Questa modifica, riporta l’articolo “aggiorna e rafforza le misure a tutela degli utenti, prevedendo tempi e standard di qualità per il servizio idrico. In particolare”, prosegue l’articolo, “sono state introdotte nuove tempistiche e fasce di indennizzo per situazioni di sospensione o disservizio del servizio idropotabile” a seguito del quale vi deve essere l’”attivazione del servizio di emergenza … entro 48 ore. Se questo termine non viene rispettato, l’indennizzo varierà in base alla durata del ritardo”.
Chiunque dovesse leggere queste affermazioni enfatiche sarebbe portato a congratularsi con chi ha approvato quanto riportato nell’articolo di giornale. Alle Associazioni, invece, tutto non provoca alcuna soddisfazione.
In primo luogo perché soltanto oggi, viene “aggiornata” la Carta dei servizi, ma introducendovi una disposizione che ARERA, cioè l’Autorità di Regolazione (un po’ come se fosse il Parlamento che emana una disposizione di legge che non deve essere approvata da altri soggetti ma deve essere semplicemente rispettata dai destinatari, in questo caso Acqualatina e gli altri soggetti destinatari), queste tutele le ha approvate il 28 dicembre 2017, ossia quasi 7 anni fa, con la Delibera n. 917/2017/R/Idr, riportate nella tavola 1, in coda al capitolo 3 di cui all’allegato “A”.
Inoltre, il successivo art. 5 stabilisce quali siano (o dovevano già essere) gli indennizzi spettanti agli utenti in caso di mancato rispetto delle tempistiche previste.
Da ultimo, la stessa Delibera 917/2017 prevede anche penalizzazioni a carico di quei gestori del Servizio Idrico che non dovessero rispettare gli standard stabiliti dall’Autorità. Pertanto, riteniamo che non vi sia nulla di cui vantarsi se “finalmente” si applica una disposizione normativa risalente a ben 7 anni prima. Ma ci corre l’obbligo di proporre alcune domande.
Fino ad oggi, le disposizioni di ARERA non sono state rispettate, pertanto, gli indennizzi non sono stati corrisposti, nei casi dovuti?
In tutti questi anni, chi doveva vigilare sul rispetto delle disposizioni di ARERA lo ha fatto o non lo ha fatto?
I sindaci, quali componenti della Conferenza dei Sindaci, sarebbero a conoscenza di una criticità come quella appena messa in luce che riguarda il loro territorio ed i cittadini loro diretti amministrati?
E, se non lo ha fatto, quali benefici ciò potrebbe aver comportato ad Acqualatina? Francamente, dobbiamo sperare che l’elenco finisca qui, con un amaro “meglio tardi che mai”.
Le scriventi Associazioni, debbono ricordare di aver più volte segnalato sia al Presidente dell’ATO4 che al dirigente della Segreteria Tecnica Operativa la mancata rispondenza di attività poste in essere da Acqualatina rispetto alle disposizioni di ARERA.
Per tale motivo, auspichiamo che il Presidente Stefanelli comprenda il ruolo positivo delle Associazioni dei Consumatori e convochi al più presto l’assemblea dell’OTUC per il rinnovo dei suoi organi, ormai scaduti da più di due anni”.
Così, in una nota, le associazioni A.E.C.I., Associazione Consumatori e Famiglie, CODACONS, CODICI e Fedicons.