ELEZIONI ANZIO, “RETI DI GIUSTIZIA” STIGMATIZZA: “GRAVI LE AFFERMAZIONI DI SILVESTRONI E DI STEFANO”

“Il candidato sindaco Stefano Bertollini presenta, al cinema Astoria, i candidati delle liste a suo sostegno. La coalizione rispecchia quella al governo della Repubblica italiana: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi moderati.

Secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa sarebbero state pronunciate le seguenti frasi: “Anzio è una città che è sempre stata ben amministrata, Bertollini raccoglie un comune ben gestito, in vent’anni di amministrazione l’unico progetto che non è stato portato a termine è quello del porto” avrebbe detto il Senatore di FdI, Marco Silvestroni.

Marco Di Stefano di Noi Moderati avrebbe aggiunto: “Anzio è una città ben amministrata, l’inchiesta che ha portato al commissariamento non ha portato a contestazione alla politica locale, la magistratura deve restare al suo posto rispetto a chi si impegna per governare i territori con onestà e competenza”*.

Noi di Reti di Giustizia – il sociale contro le mafie siamo rimasti basiti nel leggere queste parole. Se fossero vere, ci troveremmo di fronte ad un allucinante ribaltamento della realtà, ma andiamo con ordine.

1) Anzio, città ben amministrata? Il governo Meloni ha sciolto nel novembre 2022 i comuni di Anzio e di Nettuno in seguito “all’accertamento di forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata, che hanno compromesso la libera determinazione e l’imparzialità delle amministrazioni, nonché il buon andamento e il regolare funzionamento dei servizi”, come riportato dal Ministero dell’Interno.

2) Non ci sono contestazioni per la politica locale?
Dal processo “Operazione Tritone” in corso di conclusione presso il Tribunale di Velletri, emerge chiaramente il coinvolgimento della giunta della precedente consiliatura. Alcuni politici sono oggetto d’indagine. «Diversi politici di Anzio e Nettuno hanno chiesto l’appoggio della ‘ndrangheta» ha dichiarato durante la sua requisitoria il pubblico ministero Giovanni Musarò.

3) Cosa vuol dire “la magistratura deve stare al suo posto”? Vorrebbe forse dire che la magistratura non si dovrebbe “permettere” di perseguire i reati a carico dei politici corrotti che scambiano voti e appalti con la criminalità organizzata? Si vuole riproporre a livello locale il già imbarazzante scontro del governo della Repubblica italiana nei confronti della Magistratura nazionale?

Non serve aggiungere altro. Già sapevamo che non sarebbero bastati due anni di commissariamento per ristabilire la legalità nel comune di Anzio. La ‘ndrangheta è presente nel nostro territorio da almeno tre decenni, non sarà facile ripristinare un corretto rapporto tra cittadini, economia locale e pubblica amministrazione, ma noi non smetteremo di impegnarci per questo”.

Così, in una nota, “Reti di Giustizia – il sociale contro le mafie”.

*: In merito alle dichiarazioni riportate nel virgolettato, Marco Di Stefano intende sottolineare di aver pronunciato contenuti diversi: “Ognuno deve fare il proprio lavoro: la politica si deve riappropriare del suo con grande orgoglio e gli altri allo stesso modo devono fare il proprio mestiere e ad iniziare la magistratura, riferendomi alla recente questione “Albania”, dove è entrata a gamba tesa su una scelta politica di un governo legittimato dal consenso popolare”.

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