Perin: “Ripascimento, servono le opere rigide. Bene Di Cocco, da Lbc progetti inconcludenti quando ha governato”
“Sul tema della difesa del litorale e delle misure da adottare concordo con la linea assunta dall’assessore Gianluca Di Cocco. Gli unici interventi che hanno funzionato sono le opere rigide, adeguatamente manutenute. All’opposizione vorrei ricordare che da anni tutti i balneari chiedono la difesa costiera con le opere rigide. La vecchia amministrazione Coletta, che ha governato la città di Latina per oltre 6 anni, prima con Lessio, poi con Bellini e Ciolfi aveva progettualità differenti. Tutte inefficaci. Non ci sono altri studi che ci dicono che si potrebbe proteggere in modo diverso la costa.
Non ci sono altre soluzioni possibili: servono le opere rigide, peraltro già iniziate a Foce Verde. È bene mettere in evidenza che tutte le associazioni di categoria hanno bocciato il Pua elaborato dall’amministrazione Coletta. Ora mi chiedo, come possono dare lezioni oggi, dopo il fallimento della loro gestione? Ci tengo infine a sottolineare che l’ultimo vero progetto serio sul ripascimento è stato quello elaborato da Fabrizio Cirilli. Con l’avvento di Lbc e dei loro assessori ‘inconcludenti’ tutto si è poi fermato. Ora finalmente stiamo ripartendo e siamo sulla strada giusta. Quindi avanti con il progetto di questa amministrazione e fiducia piena nell’assessore Di Cocco”.
Lo dichiara in una nota Massimo Perin, responsabile regionale di Assobalneari Italia-Confindustria.
“Sul problema erosione del litorale di Latina condivido la linea dell’assessore Di Cocco. Intendo innanzitutto sottolineare il fatto che il Comune di Latina non rischia di perdere il finanziamento regionale per il progetto di ripascimento nel tratto compreso tra Foceverde e Capoportiere. La Regione si è mostrata molto disponibile ad affrontare la questione insieme al Comune di Latina per verificare la possibilità di superare l’impasse.
Anche nel merito degli interventi voglio dare ragione all’assessore Di Cocco. In particolare ritengo corretto che il ripascimento delle spiagge nel tratto B del lungomare di Latina venga attuato utilizzando la sabbia dragata dal canale Rio Martino. Riguardo all’area di Latina e Sabaudia, gli sforzi dovrebbero essere indirizzati verso la mitigazione dell’azione erosiva attraverso l’installazione di pennelli e barriere soffolte e l’implementazione di soluzioni di ingegneria naturalistica per consolidare l’ambiente dunale, mettendo a dimora essenze arboree autoctone per contenere la dispersione di sabbia.
Sul piano politico-amministrativo ricordo ancora una volta che il Comune di Latina ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il Comune di Sabaudia per lo sblocco dei fondi regionali di finanziamento del dragaggio del canale di Rio Martino. Si tratta di fondi stanziati dalla Regione Lazio diversi anni fa e per i quali era necessaria la sottoscrizione dell’accordo tra i due Comuni. Impegno disatteso dalle precedenti amministrazioni comunali di Latina e Sabaudia. L’ex sindaco Damiano Coletta è l’ultimo che può fare la predica su questo argomento. In 6 anni per l’erosione non ha prodotto alcun risultato. Ci auguriamo ora che, una volta risolte le problematiche burocratiche che hanno allungato i tempi, gli enti preposti siano celeri nel fornire le autorizzazioni per procedere, in modo tale che il territorio venga salvaguardato e chi ne usufruisce possa avere le risposte che aspetta”.
Lo dichiara in una nota Enrico Tiero, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio.