Latina scende in piazza contro la risoluzione Anti-gender del leghista Sasso. Mercoledì 25 settembre sit-in di protesta promosso da Tocca a Noi e Arcigay per sostenere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
Latina si mobilita contro l’approvazione della risoluzione Anti-gender del leghista Sasso. Mercoledì 25 settembre alle ore 18:30 presso Piazza del Popolo si terrà un sit-in di protesta promosso da Tocca a Noi e Arcigay Latina-Seicomesei con la collaborazione di Amnesty Latina, Emergency Latina, Centro Donna Lilith, Rete degli Studenti Medi, Refugees, ANPI Latina, Articolo 21, Cellula Coscioni Latina, CGIL, Tre Mamme per Amiche, Primavera di Legalità e Libera. Hanno aderito anche partiti e movimenti politici quali PD, GD Latina e provincia, LBC, Per Latina 2032, 5 Stelle, Europa Verde, Conferenza Democratiche, per sostenere l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole.
“Non possiamo e non vogliamo restare indifferenti alla deriva illiberale e antidemocratica dell’Italia al tempo del Governo Meloni – spiegano le realtà organizzatrici – sentiamo il dovere e l’urgenza di reagire ed opporci con fermezza all’approvazione della risoluzione Sasso (Lega) che vieta l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, tacciandola di essere espressione di una fantomatica ed inesistente “’ideologia gender””.
Il sit-in coinvolgerà associazioni e collettive, insegnanti e comunità studentesca, forze progressiste ed esponenti delle istituzioni anche in tante altre città. Il messaggio è ovunque lo stesso: la scuola che libera tuttɜ è una scuola dove non c’è posto per i pregiudizi sessisti, razzisti, omolesbobitransfobici e abilisti.
È una scuola che si fa comunità educante e spazio sicuro per tutte le persone che la attraversano; una scuola che condanna e rifiuta l’odio e la discriminazione. “Scendiamo in piazza anche per chiedere alle istituzioni di assumere un impegno concreto a sostegno dei progetti di educazione sessuale e affettiva nelle scuole che la risoluzione Sasso vuole mettere al bando, perché al contrario, rappresentano uno strumento indispensabile per la prevenzione e di contrasto al bullismo e alla violenza patriarcale, un presidio fondamentale per la tutela della salute riproduttiva e sessuale e per l’educazione al consenso – concludono le realtà organizzatrici – la risoluzione Sasso è solo l’anticamera di una legge anti-LGBTQIA+* che avvicina l’Italia a Paesi illiberali, antidemocratici e responsabili di numerose violazioni dei diritti umani come l’Ungheria di Orbán e la Russia di Putin.
Ecco perché non possiamo stare a guardare, c’è bisogno di fare fronte unitario con quella maggioranza silenziosa che in questo momento non decide, ma sta dalla nostra parte. A tutte queste persone chiediamo di unirsi a noi e di non lasciarci sol3”.