RAPINANO E PICCHIANO UNA PARENTE DI LUI: COPPIA RINVIATA A GIUDIZIO

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Accusati di aver rapinato una parente a dicembre di tre anni fa: dovrà subire un processo una coppia di Latina

I fatti sono avvenuti a dicembre 2021 quando Carmine Di Sivio (personaggio noto alle cronache per altre rapine) e la compagna Shara Grifo, secondo la ricostruzione degli inquirenti, hanno preso di mira una parente dell’uomo, aggredendola a schiaffi e derubandola di una borsa e di una collanina. La vittima è Stefania Di Silvio, a giugno arrestata nell’operazione dell’Antimafia e dei Carabinieri di Latina, che ha portato a una ordinanza di custodia cautelare per il cosiddetto terzo ramo della nota famiglia rom di Latina.

Secondo l’accusa, oggi rappresentata dal pubblico ministero, Valentina Giammaria, che ne ha chiesto il rinvio a giudizio, Carmine Di Silvio e Shara Grifo avrebbero aggredito la 23enne detta “Sunacà” la quale è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso per via di lesioni e escoriazioni riportate. Per lei una prognosi di cinque giorni.

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, al termine della camera di consiglio che si è celebrato oggi, 23 settembre, ha mandato a processo sia l’uomo che la donna, difesi dall’avvocato Ernesto Renzi.

Sia Grifo (30 anni) che Carmine Di Silvio (33 anni) si trovano, peraltro, coinvolti insieme in un altro processo che vedrà la fine il prossimo 27 settembre: la donna per falsa testimonianza, l’uomo per maltrattamenti contro la compagna. Entrambi sono recentemente balzati agli onori della cronaca perché le loro dichiarazioni hanno dato una mano ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina per sgominare l’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga che si muoveva tra Campo Boario e Nicolosi. Si tratta dell’operazione “Nico” – quella per cui è stata arrestata anche la vittima della rapina, Stefania Di Silvio – che ha portato agli arresti del terzo ramo della famiglia Di Silvio, il cui capo-sodalizio è Ferdinando Di Silvio detto “Macciò” e che comprende il noto Antonio Di Silvio detto “Cavallo”, padre di Carmine Di Silvio detto Belvo.

Tutti e due – Grifo e Carmine Di Silvio -, peraltro, sono finiti all’attenzione della cronaca anche per un’altra vicenda piuttosto nota: una casa del Nicolosi occupata e liberata dopo dodici anni dall’azione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise.

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