Dallo scorso 19 luglio il movimento Latina Bene Comune ha aderito con convinzione alle iniziative proposte dal Collettivo territoriale “La via maestra” e ha avviato una raccolta firme per il referendum sull’Autonomia differenziata insieme ad altri gruppi, partiti, movimenti e associazioni. Un fronte unito contro una legge scellerata che colpisce i territori del centro sud. Proprio ieri sono state consegnate le firme raccolte in questi mesi e ora il movimento sarà impegnato in una campagna di sensibilizzazione sull’importanza del voto.
“Durante tutta l’estate – ha spiegato Patrizia Ferrari, di Lbc – sono stati programmati incontri formativi, volantinaggi, banchetti in vari punti della città per raccogliere le firme per il referendum e per illustrare la portata di questa legge e le ricadute sulla vita dei cittadini. La scelta deliberata dal Consiglio Generale di Lbc è stata capillarmente condivisa con i socie e le socie che si sono resi disponibili anche ad aprire la sede del movimento per la raccolta delle firme in presenza. Un’esperienza che abbiamo condiviso con Anpi e Articolo 21, arrivando a consegnare circa 300 firme, tutte regolarmente autenticate dai nostri consiglieri e corredate della certificazione rilasciata dal Comune di Latina. La campagna è stata un’occasione per parlare della legge con i cittadini, che si sono dimostrati a volte completamente ignari delle conseguenze che la sua applicazione comporterà per i territori. Lbc ha sentito forte la responsabilità e la necessità di partecipare a questa iniziativa anche come strumento per risvegliare un interesse per la gestione della cosa pubblica che appare purtroppo sopito e che ha bisogno continuo di stimoli e occasioni di crescita”.
“C’è stata una buona risposta al livello nazionale e locale dalla raccolta delle firme – aggiunge l’ex sindaco Damiano Coletta – L’autonomia differenziata è una scelta pericolosa e discriminante, perché divide il Paese soprattutto in ambiti in cui c’è bisogno di maggiore equità, come la sanità e la scuola. Ci saranno cittadini di serie A di serie B. Sanità e scuola rischiano di diventare punti di debolezza del Paese, soprattutto nei territori che già scontano ritardi e disagi. Ora chiediamo espressamente alla sindaca e al governo della città: come si pone questa maggioranza? Il Governo ha svenduto l’Italia per il premierato concedendo l’autonomia differenziata, in che modo l’amministrazione pensa di poter tutelare il nostro territorio? Come si difenderanno i settori più in crisi?”.