Atti persecutori, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni: queste le accuse a cui doveva rispondere un 57enne di Latina
Era accusato di aver molestato, aggredito e perseguitato una donna di 49 anni la quale, nel 2022, esasperata da alcuni comportamenti dell’uomo, di professione bidello in una scuola materna a Latina, lo ha denunciato alla Questura di Latina.
Secondo la donna, straniera, ma residente a Latina, il 57enne di Latina ha iniziato a frequentare la sua abitazione otto anni prima. Un uomo che, a detta della donna, ha dei problemi di socializzazione e che lei ha iniziato a vedere come fosse una sorella, ospitandolo spesso per il pranzo.
I primi comportamenti preoccupanti sarebbero iniziati ogni volta che la donna gli diceva che quel determinato giorno non potevano vedersi per via di qualche impegno. È lì che, secondo la 49enne, il bidello assumeva comportamenti ossessivi, insultandola o seguendola per vedere cosa faceva.
L’atteggiamento del bidello sarebbe diventato sempre più compulsivo, con tanto di centinaia di telefonate al giorno, tanto che una sera la donna – dopo averlo bloccato al telefono – se lo sarebbe ritrovato davanti alla sua auto ad aspettarla: “Non mi rispondi?” – le avrebbe detto – “Adesso vedi che ti faccio!”. Dopodiché, l’uomo avrebbe spaccato lo specchietto dell’auto della donna per poi andare via.
La 49enne si sarebbe decisa a porre fine a questo rapporto ormai malato, minacciando il bidello di dire tutto alla preside della scuola dove lavora. Un fatto accaduto realmente poiché la donna si è recata dalla preside per raccontare quanto stesse capitando. Chiamato alle sue responsabilità, il bidello, all’interno del plesso scolastico, ha preso per un braccio la donna, rinchiudendola dentro uno stanzino, da cui è uscita solo per l’intervento provvidenziale di un altro dipendente dell’istituto. Fuori dalla scuola, la donna sarebbe stata nuovamente aggredita dal bidello che l’avrebbe spintonata a terra, provocandole un forte dolore alla spalla.
Al che, la donna – che in un primo momento non ha denunciato l’uomo, ritenendola una brava persona solo in cerca di affetto – ha fatto intervenire un amico in comune che è riuscito a far cessare una situazione arrivata al limite.
Dopo alcuni mesi e i due si sono incontrati di nuovo in centro. Il bidello sembra cambiato e i due cominciano a frequentarsi di nuovo, tuttavia, dopo poco tempo, tornano a fare capolino gli stessi comportamenti: ogni volta che la donna non può vederlo, lui dà di matto. Telefonate, citofonate, appostamenti sotto casa, insulti, tentativi di impedirle di vedere altri amici, fino a quando, nel 2023, l’episodio culminato in un violento calcio ad una gamba sferrato contro la donna dal 57enne.
È in quel momento che nasce la denuncia in Questura che porta all’indagine coordinata dall’ex procuratore aggiunto di Latina, Carlo Lasperanza, e alla misura di divieto di avvicinamento che diventa, una volta aggravata, un vero e proprio arresto arrivato a giugno 2023. Un arresto che ha comportato per il bidello anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale contro gli agenti della Squadra Volante della Questura di Latina che stavano eseguendo la misura cautelare:
Oggi, 13 settembre, l’uomo doveva rispondere col rito abbreviato alle accuse dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. Difeso dall’avvocato del Foro di Latina, Daniela Fiore, il 57enne, al termine della camera di consiglio, ha guadagnato un’assoluzione. È stato lo stesso pubblico ministero Martina Taglione a chiedere il proscioglimento per le accuse di stalking e l’assoluzione per la resistenza a publico ufficiale.