PISTOLE NASCOSTE DIETRO IL DISTRIBUTORE A TERRACINA, I DUE ARRESTATI SI DIFENDONO: “VOLEVAMO BUTTARLE VIA”

Porto abusivo di armi: interrogati i due uomini tratti in arresto due uomini grazie a una operazione congiunta tra Carabinieri e Polizia di Stato

Hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Antonio Masone, i due soggetti arrestati da Polizia e Carabinieri lo scorso 10 settembre con l’accusa di detenzione di arma da fuoco.

All’alba di giorni fa, a Terracina, al termine di serrate indagini avviate nella scorsa nottata, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile e gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato hanno tratto in arresto Mirko Taglioni e Gabriele Polidori, rispettivamente di 45 e 19 anni, entrambi residenti a Velletri. A bordo dell’autovettura risultata presa a noleggio da parte del figlio convivente del 45enne, Taglioni e Polidori sono stati intercettati dalle forze dell’ordine in un’area retrostante un distributore carburanti e sottoposti a perquisizione personale e veicolare.

Dopodiché, gli stessi sono stati trovati in possesso di un proiettile calibro 7,65 rinvenuto indosso al 45enne e di altre armi, poco prima occultate da entrambi dietro un manufatto presente nel piazzale del distributore. I fatti sono stati ricostruiti da testimoni e dalla visione delle telecamere di video-sorveglianza reperiti nell’area. Le armi nascoste sono una pistola semiautomatica calibro 7,65, carica con un solo colpo in canna, e una pistola a tamburo 38 special, carica con 2 colpi.

Ascoltati nell’ambito dell’interrogatorio di convalida oggi, 12 settembre, i due hanno dato la stessa versione dei fatti. Secondo il loro racconto, il 19enne Polidori avrebbe acquistato le due armi a un prezzo di favore a Velletri: 500 euro. Al che, avvertito Taglioni, per inciso zio della sua fidanzata, si sarebbe recato da lui per dirgli di quello che ai suoi occhi sarebbe stato un vero e proprio affare. Taglioni (su cui gravano alcuni precedenti), però, si sarebbe arrabbiato proprio perché contrario all’acquisto delle pistole e, dopo aver schiaffeggiato il giovane, avrebbero deciso di gettare via le armi.

Ecco perché, secondo il loro racconto, le armi sarebbero state buttate via dietro il manufatto del distributore. Un gesto che è costato a entrambi l’arresto, proprio perché, in quel momento, sono giunte in loco le forze dell’ordine che hanno messo le manette ai due.

Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati associati presso la casa circondariale di Latina. L’avvocato difensore dei due soggetti, Giampaolo Fagiolo, ha chiesto in sede di interrogatorio l’incompetenza territoriale di Latina poiché le armi sono state acquistate a Velletri. Al termine della camera di consiglio, il Gip Masone ha sciolto la riserva, rigettando la richiesta di incompetenza territoriale, convalidando gli arresti dei due uomini e confermando il carcere per entrambi.

Intanto, sono state avviate le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Latina, Antonio Sgarrella, per capire a cosa potessero servire le armi e per conto, nell’eventualità, di chi fossero nascoste. Soprattutto, le indagini si concentrano sulla ipotesi che quelle armi avrebbero potuto essere utilizzare per intimidire qualcuno o, peggio ancora, per celebrare qualche delitto più grave.

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