CONVENZIONE PER LA PROTEZIONE CIVILE, I DUBBI DI “SERMONETA CAMBIA”

Il Movimento esprime dubbi sull’entità del rimborso, ritenuto esiguo, e sulla durata della concessione della sede, giudicata a breve scadenza

Con una deliberazione dello scorso 4 luglio la Giunta comunale di Sermoneta ha approvato uno schema di convenzione per la concessione in uso alla locale associazione di Protezione Civile dei locali di un immobile di proprietà dell’Ente. Per la precisione si tratta del piano terra dell’edificio di piazza Caracupa, a Sermoneta Scalo, noto anche come ex stazione ferroviaria.

Il massimale di rimborso previsto ammonta a 15mila euro, la durata della convenzione è stata fissata in cinque anni, fino al 29 giugno del 2029. Il provvedimento in questione sembrerebbe un giusto e meritato tributo ad una realtà che da anni è al servizio della comunità, ma il Movimento “Sermoneta Cambia”, rappresentato in Comune dal capogruppo Antonio Di Lenola e dai consiglieri comunali Pasquale Campagna e Federica Bonaldo, ha preferito non soffermarsi sul semplice annuncio, approfondendo l’argomento ed esprimendo alcune perplessità:

“L’associazione di Protezione Civile di Sermoneta è una preziosa risorsa per il territorio e per l’intera comunità. Da anni i generosi ed instancabili volontari che la compongono sono al servizio dei cittadini per proteggerli dalle calamità naturali, dalle emergenze sanitarie, dai danni dovuti al maltempo e da tante altre situazioni di pericolo. Le loro attività in ambito sociale ed educativo e le loco collaborazioni con gli enti pubblici rendono queste persone assolute protagoniste nella vita quotidiana della nostra città. Davanti ad un apporto simile, offerto nel segno del più assoluto volontariato, ci saremmo aspettati un riconoscimento diverso da parte della Giunta, ben oltre quel massimale di 15mila euro indicato nella deliberazione.

Un altro aspetto che ci ha deluso riguarda poi la durata della convenzione in merito alla concessione dei locali di piazza Caracupa: un solo lustro ci sembra veramente poca cosa per un servizio che richiede una sede duratura per organizzare al meglio e nei giusti tempi le varie mansioni e le varie attività. Tale breve scadenza, tra l’altro, ci sembra in evidente contraddizione con la necessità manifestata dall’Amministrazione di estendere a 15 anni la durata dell’appalto sull’illuminazione pubblica: anche i volontari della Protezione civile meriterebbero una considerazione a lungo termine, a meno che il tutto non debba coincidere con la durata del mandato consiliare!”.

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