Concessioni balneari, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che stabilisce che i titolari delle concessioni balneari sulle coste italiane dovranno avviare le procedure per metterle a gara entro giugno del 2027. Il provvedimento, però, proroga le concessioni attuali fino a settembre del 2027. Saranno i Comuni a dover provvedere alle gare d’appalto.
Il provvedimento è stato concordato con la Commissione Europea e rientra in un insieme di norme che servono a risolvere 17 contenziosi fra l’Italia e l’Unione Europea. Da tempo la Commissione rimprovera all’Italia di non avere applicato la cosiddetta direttiva Bolkestein del 2006, che impone tra le altre cose di aprire il mercato balneare alla concorrenza.
Nel caso di un nuovo concessionario, recita la bozza che circolava, quello uscente avrà “diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”. L’indennizzo è “pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione, compresi gli investimenti effettuati in conseguenza di eventi calamitosi debitamente dichiarati dalle autorità competenti o in conseguenza di sopravvenuti obblighi di legge, al netto” di aiuti o sovvenzioni pubbliche, e “pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”. Quest’ammontare, si precisa, andrà stabilito sulla base dei criteri previsti con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministero dell’Economia e finanza, da adottare entro il 31 marzo 2025.
Quando la concessione balneare viene affidata ad un nuovo concessionario, l’ente concedente può ordinare al concessionario uscente, “in assenza di diversa previsione nell’atto concessorio e con provvedimento motivato” la demolizione a sue spese delle opere non amovibili autorizzate e realizzate in precedenza. Lo prevede la bozza del dl balneari.
Le procedure di gara per le nuove concessioni balneari dovranno essere avviate “almeno sei mesi prima della scadenza” della concessione. Per la prima applicazione delle nuove norme l’avvio delle gare dovrà comunque scattare entro e non oltre il 30 giugno 2027. Per quanto riguarda la durata della concessione, si stabilisce che: non sia “inferiore ai cinque anni e non superiore ai venti anni”.
“Entro il 31 luglio 2027” il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti dovrà trasmette alle Camere una relazione sullo “stato delle procedure selettive al 30 giugno 2027, evidenziando in particolare l’esito delle procedure concluse e, per quelle non concluse, le ragioni che ne abbiano eventualmente impedito la conclusione”. Inoltre il ministro dovrà anche trasmettere alle Camere, “entro il 30 giugno 2028”, una relazione finale sulla “conclusione delle procedure selettive sul territorio nazionale”.