Piscina nella villa in costruzione sul promontorio di San Felice: il regista romano Paolo Genovese dovrà rispondere dell’abuso edilizio
Il regista romano Paolo Genovese, proprietario della mega villa in costruzione sul promontorio del Circeo, ha chiesto e ottenuto il permesso di demolire la piscina abusiva che era stata individuata l’anno scorso all’interno della struttura.
A fine maggio dell’anno scorso, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Pierpaolo Bortone, aveva convalidato il sequestro operato dai Carabinieri del Nipaaf e dai miliari dell’Arma di Sabaudia all’interno della villa in costruzione sul promontorio del Circeo riconducibile al noto autore di cinema.
A più di qualche cittadino del luogo quella costruzione in atto da tempo destava più di qualche perplessità. Un manufatto che stava venendo su in uno dei posti più belli di San Felice, tra la vegetazione del promontorio famoso in tutta Italia e sopratutto nel bel mezzo dell’area protetta del Parco Nazionale del Circeo.
Che avesse tutti i permessi a posto la Pupilla Film srl, la società che fa capo a Genovese e proprietaria dell’area, fu una circostanza finita nel mirino della Procura di Latina, considerato il vincolo dato all’area, in località “La Villa”, dalle strette regole dell’Ente Parco. I Carabinieri misero i sigilli a uno dei lavori che si stavano svolgendo all’interno dell’area: per l’appunto, la piscina interrata.
I Carabinieri avevano inoltrato puntuale informativa alla Procura di Latina e sotto la lente erano finite le posizioni del direttore dei lavori e naturalmente del noto regista romano di “Perfetti sconosciuti”, da sempre frequentatore di San Felice Circeo, Paolo Genovese, titolare della Pupilla Film srl.
Dopo aver ottenuto il permesso, il regista ha proceduto alla demolizione dell’abuso in modo da poter limitare la sua responsabilità penale. Ad ogni modo il pubblico ministero Marco Giancristofaro ha chiuso le indagini ed è arrivato l’avviso di garanzia per il noto regista romano che, ora, dovrà rispondere di abuso edilizio. Con lui risultano indagati il rappresentate legale della Pupilla Film srl, Vittoria Lanziolotta, il direttore dei lavori Roberto Cicconi e il titolare della ditta edile che ha costruito il manufatto abusivo, Armando Gabrieli.
Oltreché alla piscina, la Procura contesta anche la realizzazione di un cancello carrabile in ferro e un cordolo di cemento che ha delimitato 480 metri di proprietà. Secondo gli inquirenti, risultano parti offese il Comune di San Felice Circeo, l’Ente Parco e la Regione Lazio, enti che potranno costituirsi parte civile già nell’eventuale udienza preliminare.