“Un altro pasticcio dell’amministrazione sul fronte delle opere contro l’erosione costiera. L’amministrazione si affretta a inviare un comunicato stampa per specificare di non aver perso i 5,5 milioni di euro della Regione, ma la nota testimonia invece, con tentativo di scarico di responsabilità, l’assoluto fallimento della tanto decantata filiera di governo che doveva portare benefici al territorio”.
Così l’ex sindaco Damiano Coletta commenta la determinazione della Regione Lazio, la numero G1691 datata 6 agosto 2024, in cui si stabilisce “di non dare ulteriore corso alla valutazione e di disporre l’archiviazione della procedura relativa al progetto Opere di difesa del litorale da Foce Verde a Capoportiere lotto 1, nel comune di Latina”.
Nella stessa determina della direzione Ambiente, la Regione fa riferimento, in premessa, a una nota del 14 giugno scorso in cui si chiedeva al Comune di depositare la documentazione integrativa per completezza documentale, assegnando il termine di 30 giorni, trascorsi i quali l’istanza sarebbe stata ritirata. Il 12 luglio il Comune chiede una proroga di 60 giorni e un incontro tecnico che si è tenuto il 30 luglio.
“Durante il tavolo tecnico però – spiega Coletta – sono emerse, secondo quanto si legge sulla determina regionale, ‘molteplici criticità’ e, non essendo state depositate le integrazioni nel termine prescritto, la Regione ha stabilito di archiviare la procedura. È risaputo che con la realizzazione di opere a mare di questa portata, in sede di valutazione di impatto ambientale, vengano richiesti studi per capire le conseguenze che opere di questo genere creano sotto flutto. Quanto chiede Regione è dunque assolutamente normale e il Comune doveva lavorare su questo piano in modo preventivo e non arrivare oggi, a ridosso delle scadenze a procedure di questo tipo”.
“L’esecutivo, invece di continuare a scappare dai propri obblighi di relazione e rendiconto, farebbe bene a venire in commissione e in Consiglio molto più spesso a discutere i temi e gli approfondimenti puntualmente richiesti dall’opposizione – continua Coletta – Perché l’assoluta approssimazione con cui si gestiscono anche i temi cruciali per il territorio, come appunto l’erosione della costa, ci sta portando alla situazione in cui ci troviamo oggi, a un passo dal definanziamento di 5,5 milioni di euro. Se si dovessero perdere queste risorse, come sembrerebbe evincersi dalla determina della Regione, avremmo l’ennesima prova provata dell’inefficienza di questa amministrazione.
Continuiamo ad assistere a una mancanza totale di progettualità e a un pressappochismo preoccupante che si ripercuote sui cittadini, sugli operatori economici e sull’ambiente. Questi fondi, nello specifico, furono recuperati nel 2019 dalla precedente amministrazione da me guidata. Si trattava di risorse del Cipe inutilizzate, preziosissime per elaborare una progettazione in grado di salvare la nostra costa e dare respiro all’economia del litorale. Il risultato è che il territorio che la maggioranza dice di avere tanto a cuore è invece oggetto di inadempienze gravissime e incuria”.
“A questo rischio di perdere gli oltre cinque milioni – aggiunge Coletta – si aggiunge il caso dei 200mila euro stanziati nel 2022 per il ripascimento morbido in alcuni tratti di litorale pesantemente danneggiati dall’erosione. L’assessore Addonizio aveva garantito che i lavori sarebbero iniziati entro luglio, ma com’era ovvio, a stagione ormai inoltrata, era impensabile avviare lavori di movimentazione della sabbia. Questi interventi invece, se iniziati a tempo debito (in primavera), avrebbero salvato dalla distruzione due stabilimenti: Nausicaa e Polizia di Stato, oggi purtroppo chiusi. Ci sembra del tutto evidente quindi che ci siano precise responsabilità in capo agli assessori Addonizio e Di Cocco e per questo chiediamo di chiarire nell’immediato quanto accaduto nella sede del Consiglio comunale, con una convocazione urgente che affronti questo tema”.