“I numeri non mentono e parlano chiaro: la crocieristica nel porto di Gaeta è in declinio rasente la scomparsa registrando una riduzione, negli ultimi tre anni di oltre il 50%. Le 18 navi tanto decantate nel 2022, ridotte a 13 nel 2023, sono diventate 4 navi nei primi otto mesi del 2024 rispetto alle 6 dello stesso periodo 2023.
Ridotto anche il numero dei croceristi in transito, confrontando il I semestre del 2023 e 2024, passando da 410 a 216 unità con un meno 47,3 %. Ovviamente nessun politico ne fa menzione, nè, tantomeno, affronta un’analisi reale dei dati, che sono lì a disposizione di tutti.
Il porto di Gaeta “Salvo D’Acquisto” è e resta una risorsa per pochi, in particolare per la Intergroup e i suoi affari tra pellet, concimi e ancora polveri sottili. Queste ultime non mancano mai, anche se il petcoke si è sensibilmente ridotto, ma solo per ragioni di richiesta del mercato; continuano lo scarico di caolino, solfati, cemento e tanto altro, che contribuisce all’enorme traffico su ruota che di uscita dal porto di Gaeta ovviamente si riversa sulla Flacca in direzione Formia, sempre senza pagarne pedaggio e servitù di passaggio.
In tutto questo, il porto di Civitavecchia, appartenente alla stessa Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, nel 2023 ha movimentato 783 navi con 1.164.067 di croceristi in transito ed è in notevole crescita. Infatti, nel 2023 si è passati a 809 navi con 1.686.789 croceristi in transito, un incremento del 44,9 %. E il primo semestre del 2024 rispetto al 2023, ha già registrato un ulteriore +12%.
Questa è l’amara dimostrazione del fallimento dell’esperienza croceristica gaetana, qualche centinaia di croceristi rispetto a oltre 1 milione di Civitavecchia. Questa è l’amara dimostrazione che quando qualche politico parla, ricordo i toni trionfalistici dell’ex sindaco oggi consigliere regionale Cosmo Mitrano al quale gli faceva eco chi oggi è al governo di Formia, bisognerebbe non perdere e disperdere la memoria e dopo qualche anno chiederne conto delle parole e delle promesse buttate al vento.
Investimenti errati e continuativi sul porto di Gaeta, non solo sul comparto croceristico, da sempre facilmente intuibili sia per la ristrettezza dei luoghi (banchina e retro porto) sia per i collegamenti stradali e ferroviari, pur in una eventuale futura espansione in termini di aree e di nuovi collegamenti stradali e ferroviari. Investimenti che hanno arricchito pochi, pochissimi e hanno impoverito tutti gli altri, deprezzando il territorio, riducendo i posti di lavoro e inquinando tutto il golfo.
In altre parole, la competizione tra scali portuali (pur stando nella stessa Autorità portuale) sarà sempre a parità di capacità gestionale vincente per chi ha le infrastrutture più idonee, facilmente integrabili e implementabili. Cosa, che il porto di Gaeta per la sua naturale collocazione, non avrà mai e irrimediabilmente destinato a un lento declino, al massimo conservando traffici limitati e destinati ad attività di prossimità e locali. E soprattutto che viaggiano su ruote, su centinaia, migliaia di tir che fanno su e giù per la Flacca.
A differenza del porto di Formia, il quale presenta notevoli potenzialità per il trasporto passeggeri da e per le isole. Il porto formiano ha tutte quelle potenzialità per imbarcazioni turistiche di piccolo cabotaggio, trovandosi la città tra le isole Pontine e la ferrovia ed essendo collocata perfettamente al centro.
La stazione ferroviaria al centro di Formia e gli spazi del piazzale Vespucci sono e restano una grande risorsa per la città, cosa di cui si parla solo in campagna elettorale, poi se ne dimentica e ritorna come argomento puntuale nei giorni a cavallo del voto.
Una struttura portuale, da decenni non adeguatamente utilizzata a cui si è aggiunta “la cattedrale nel deserto” dello scalo croceristico.
Era la fine del 2019 quando si è accertata la errata realizzazione degli scivoli e si coinvolsero gli uffici comunali per improntare tutte le modifiche e consentire agli automezzi gli imbarchi e sbarchi sulla banchina Vespucci. Modifiche, che nonostante il Covid e le restrizioni, furono apportate nel 2020.
Sono trascorsi circa quattro anni e il trasferimento dei traghetti dall’attuale e congestionata sede della banchina Azzurra alla Vespucci, non fa parte degli impegni dell’amministrazione Taddeo- Cardillo Cupo.
Un trasferimento strategico capace di fornire una adeguata razionalizzazione in sicurezza degli attracchi, con possibile potenziamento ed estensione di ulteriori flussi passeggeri per altre isole, oltre ad avere l’immediato collegamento con la litoranea tramite la rotonda “Caduti di Nassirya”.
Poi, l’area del piazzale Vespucci adeguatamente attrezzata e gestita, è di fatto l’area di interscambio e connessione con tutti vettori di trasporto nazionali e i bus regionali del COTRAL, locali dell’ATP e il parcheggio gratuito per le auto private. Spazi da adeguare con opere non ancora realizzate, previste dal progetto regionale del 2019 per importo di 1.069.632,23 euro, con pensiline e impianti fotovoltaici per i bus e attrezzature varie come, antincendio e video sorveglianza. Progetto discusso, fatto e redatto già nel 2019 e di cui nessuno si è più occupato. Eppure era tutto fatto! Evidenziato, tra il 2022 ed oggi, più volte in commissione e in consiglio comunale, ma si sa che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire
In quest’ottica, nel maggio 2020 si è creata la sinergia tra diversi vettori di trasporto per un nuovo servizio combinato treno + bus con TRENITALIA – ATP – Comune di Formia. Una iniziale offerta integrata treno-bus e nave capace di coordinare e sviluppare il flusso turistico verso le isole pontine e non solo, in transito su Formia. Nacque così sul piazzale Vespucci, la stazione FORMIA PORTO. Purtroppo un servizio che attualmente non consente la immediata connessione con la navi traghetto, per il mancato trasferimento dei traghetti, appunto!
L’assenza e la trascuratezza dell’amministrazione comunale su questi temi, oltre a non sviluppare in modo sostenibile il trasporto passeggeri non consente, la liberazione dell’intera banchina Azzurra da traghetti e Guardia di Finanza e delle aree limitrofe, restituendole al turismo cittadino mediante la realizzazione di un porto turistico interconnesso tramite il ponte Tallini, al centro commerciale naturale di via Vitruvio.
Tutto ciò non richiede visioni futuristiche, perché gran parte è fatto, non richiede accordi e partenariati planetari, anche questi sono stati già fatti, richiede visione, decisione e poche chiacchiere e soprattutto il pensiero rivolto al futuro e a rendere questa città un po’ più vivibile”.
Così, in una nota, la Consigliera comunale d’opposizione, a Formia, Paola Villa.