MAXI INCENDIO A SAN SILVIANO A TERRACINA: UNO SCENARIO DA GUERRA DOPO L’ENNESIMO ROGO

Dopo i roghi di Monte Sant’Angelo e Monte Leano, a Terracina è scattata l’emergenza di San Silviano dove alcuni abitanti sono stati evacuati

Un disastro che non fa più notizia in questa rovente estate di incendi pontini che stanno funestando il territorio. Stavolta, la città più colpita è Terracina. A San Silviano, complici le fiamme che minacciavano le case, i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile hanno proceduto ad evacuare diverse abitazioni.

Sul posto anche ambulanze partite dall’ospedale “Fiorini” di Terracina per eventuali persone intossicate. A coordinare le operazioni anche il Comune di Terracina. Stamani, la zona di San Silviano si presentava come fosse uno scenario di guerra: ettari inceneriti e ancora diversi focolai che lasciano capire la portata dell’incendio scoppiato ieri sera.

Sui social, l’ex sindaco di Formia, Paola Villa, attuale consigliere comunale d’opposizione propone la sua ricetta.

“Mettiamo mano, sospendendole, a tutte le fida pascolo ( tassa che consente l’uso civico del pascolo, sui demani civici comunali o anche di terzi, in rapporto ai capi di bestiame posseduti), tutte da Spigno a Itri. Si rivedano gli intestatari e si responsabilizzino dando loro il compito di “sentinelle” della montagna concedendo l’uso civico del pascolo corredandolo con delle agevolazioni, a esempio, creando loro cisterne per abbeveraggio animali, in cambio un controllo della montagna.

Il sistema di videosorveglianza già predisposto venga ampliato ( ci sono fondi ministeriali a cui attingere) perchè con l’acquisto di droni e termocamere si riesce a monitorare tutto il crinale degli Aurunci. Tutte le vie di accesso vengano dotate di targascanner e così una volta per tutte si ha un database dei veicoli che salgono e scendono dalle nostre montagne e oltre a monitorare gli incendi si fanno le pulci a quanti hanno case abusive costruite in montagna ( l’80% delle costruzioni già esistenti) e a quanti gettano rifiuti.

Un dato: in trenta mesi di mandato (Luglio 2018-dicembre2020) e con un sistema di videosorveglianza non adeguato sono stati effettuate 10 bonifiche di amianto gettato abusivamente e illegalmente tra monte Altino, monte Redentore e monte Ruazzo.

Si proceda alla registrazione di quanti sono fruitori delle nostre montagne, gli incendiari non vengono da un altro pianeta. Si proceda a mappare tutte le attività (molte sono un vero orgoglio locale e vanno salvaguardate), tutte le associazioni che fanno attività e si coinvolgano tutti nel controllo della montagna. Si proceda con l’unione di tutte le forze dell’ordine. Perché gli incendiari hanno un nome e un cognome e questi per molti non sono un mistero, anzi!”.

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