Mafia apriliana: l’inchiesta dell’Antimafia ha messo nel mirino anche i concorsi in Comune e il pagamento della Tari
Dall’informativa allegata agli atti della maxi indagine denominata “Assedio”, emergono altre questioni che, al momento, non sono contestate ai personaggi coinvolti nell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Un’operazione che, lo scorso 3 luglio, ha terremotato l’amministrazione apriliana. Come noto, il sindaco Lanfranco Principi si è dovuto dimettere, dopo essere sottoposto agli arresti domiciliari, gravato dalle accuse di concorso esterno all’associazione mafiosa della cosca capeggiata da Patrizio Forniti, turbativa d’asta, traffico d’influenze e voto di scambio politico-mafioso.
Secondo gi investigatori della Dia, hanno meritato approfondimenti anche il concorso per due posti come “istruttore direttivo amministrativo”, il pagamento della Tari dove viene ipotizzata la corruzione (coinvolto l’allora vice sindaco Lanfranco Principi) e presunte irregolarità per la nomina del Comandante della Polizia Locale.
Il primo concorso, quello per “istruttore direttivo amministrativo”, risale all’aprile 2018, ma si svolge quando era già insediata l’amministrazione Terra, con Principi vice sindaco. Furono ammessi oltre 200 candidati ma, in particolare, due nomi di altrettante donne non passano inosservate. Una è la cognata di Urbano Tesei, il patron della Nuova Tesei Bus e “ras” del trasporto pubblico apriliano, raggiunto dal provvedimento di interdizione a operare con la pubblica amministrazione. Principi, l’ex sindaco Antonio Terra e l’ex assessore Luana Caporaso sono indagati per averlo favorito nella gara del Tpl di Aprilia. Tesei non solo è in contatti con personaggi della cosca Fornti, come Marco Antolini, ma è anche considerato l’artefice della campagna elettorale che ha incoronato sindaco Antonio Terra nel 2018.
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La seconda donna, invece, è “presa a cuore” dallo stesso sindaco Antonio Terra e da Eva Torselli, ex assessora alle Politiche Sociali del Comune di Aprilia con il medesimo Terra (dal 2013 al 2018), poi, non eletta nel 2018 (era candidata nella lita di Principi e dell’ex assessore Moroni) divenuta segretaria particolare e capo di gabinetto del sindaco e, infine, dal maggio 2023, assunta nello staff dell’attuale Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Torselli, al momento, risulta nell’Ufficio di gabinetto del presidente della Regione Lazio.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Principi avrebbe convinto il dirigente del Comune di Aprilia, Francesco Battista, a consegnarli le 90 domande dalle quali sarebbero state estratte le 60 che avrebbero costituito le prove pre-selettive del concorso. L’ipotesi investigativa è che le domande sarebbero state precedentemente consegnate al dirigente dall’ex assessore alle Finanze del Comune di Aprilia Roberto Mastrofini, deputato a “preparare” i quesiti.
In una conversazione intercettata è Principi a chiedere a Tesei, interessato al concorso per via della cognata: “Comunque lui (nda: Antonio Terra) che ti ha detto questo? Tutto a posto?”. E Tesei: “Tonino (Terra) mi ha detto che dobbiamo sistemarla”.
La Dia annota che “di fatto gestivano l’amministrazione pubblica come una “cosa loro”, tanto che Tesei diceva al vicesindaco che dovevano trovare “una strada” così come avevano fatto gli altri: “Dobbiamo trovare una strada come hanno fatto con gli altri…ma una strada certa…no una strada così…lì ci stanno 200 persone.. quanti posti ci stanno oh? Uno, due, quanti cazzo di posti ci stanno?”.
Poi, è lo stesso Principi a rassicurare la cognata di Tesei: “La sto monitorando io la cosa, quindi da qui a breve insomma qualche cosetta dovremmo…”. Il 19 febbraio, il dirigente Battista consegnerebbe il test a Principi che, a sua volta, lo avrebbe dato alla cognata di Tesei e a Eva Torselli, incaricata di farlo avere, a sua volta, all’altra donna sponsorizzata. Tesei avrebbe ricevuto rassicurazioni in merito al concorso dallo stesso sindaco Antonio Terra, tanto da dire a Principi: “Allora a posto”. “Quindi tutto a posto ti ha detto Tonino?”. “Così mi ha detto”.
La cognata di Tesei, peraltro già lavorava con contratto a tempo determinato nella segreteria del sindaco Terra, così come la seconda donna sponsorizzata.
La mattina del 19 febbraio, Principi consegnerebbe i test anche a Torselli, la quale se li nascondeva sotto la maglia: “Capirai questi c’hanno pure…occhi e orecchie ovunque chiunque…non so dove me lo devo mette…adesso me lo metto nella maglietta”. E anche a Torselli venivano spiegate le modalità della prova preselettiva così da suggerire di dire alla donna partecipante al concorso di non rispondere bene a tutte le domande, per non creare sospetti: “Allora mi raccomando non facesse…30 su 30”. Eva Torselli sarebbe stata molto convinta ad aiutare la sua favorita tanto da dire che aveva dovuto convincere Terra, orientata su altra partecipante: “Me la deve aiutare, io non gli ho chiesto mai un cazzo“.
Nelle more di questi passaggi, Principi spiega anche che ci sarebbero state le insistenze di un altro consigliere comunale, Vittorio Marchitti, poi diventa vice sindaco dello stesso Principi nella passata amministrazione terremotata dall’indagine della DDA: “Perché Simonetta c’ha provato Marchitti…Marchitti gli hanno dato buca”.
Alla fine le due donne, dopo le prove pre-selettive, arrivano seconda e quarta su 18 candidati ammessi alle prove successive.
È qui che Principi inizia a brigare con i componenti della commissione Rocco Giannini e Francesco Battista per dire loro che dovevano vincere. Il terzo componente della commissione, ossia la segretaria generale del Comune di Aprilia, Gloria Di Rini, ne esce alla grande: inavvicinabile. Inizia quindi una serie di contatti per far sì che uscissero alle prove scritte le tracce gradite alle due donne che dovevano vincere.
Pur molto aiutata, la cognata di Tesei, alla fine di scritti e orali, finisce nova, mentre l’altra donna sponsorizzata in primis da Torselli arriva seconda. Quest’ultima sarà vincitrice, l’altra solo idonea. Poco male, nel giro di due anni – garantisce Principi – essendo già a contratto col Comune, usufruirà dello scorrimento e quindi del premio sognato da tutti gli Zalone d’Italia: il posto fisso.
Altro capitolo del malcostume apriliano è quello della Tari, la temuta tassa dei rifiuti. È sempre Principi, in qualità di assessore alle Finanze, che avrebbe accettato una promessa di denaro concordata con Marco Antolini, arrestato nell’operazione “Assedio” e considerato intraneo al clan Forniti. In cambio, Principi avrebbe aiutato a modificare l’importo della sanzione riguardante la tassa sui rifiuti, dovuto dalla Mercurio Spedizioni s.r.l. di Cisterna di Latina, impresa tra i cui soci c’è un uomo vicino al cugino dello stesso Antolini. La Tari è a carico nel territorio di Aprilia poiché la società possiede un capannone in Via Vesuvio.
L’importo della tassa è sostanzioso: 210mila euro. Ma Antolini rassicura il cugino, dicendogli di avere parlato con un pezzo grosso del Comune e in cambio di tangenti lo avrebbe aiutato ad abbattere l’importo: “Io se ti devo riconoscere qualcosa che rimaniamo nei limiti, che rimaniamo nei limiti stretti che se tu mi dici diamo 1000 a quello, 1000 a quello, 2000 a quello…se può fa”.
Successivamente, sarebbe stato lo stesso Principi a tranquillizzare Antolini sulla tassa da pagare: “Non mi sento di dire quanto riuscirò a tagliare, ma mi sento di dirti che si taglia, gli diamo una bella accettata”. L’allora vice sindaco parlerebbe con i tecnici che dovevano controllare al capannone di Aprilia, in merito ai metri quadrati su cui calcolare la tariffa, e dice ad Antolini: “L’ho già preparati, gli ho detto quando andate a fare i controlli, lì faranno un’operazione in cui renderanno esente parte dei metri“.
Antolini, in una conversazione intercettata con Principi dice di avere già chiesto, per l’ammorbidimento della sanzione, una “mazzetta” di 10.000 euro che avrebbero diviso in tre persone: lui, il cugino e Principi stesso.
D’altra parte, è lo stesso Principi a spiegare che: “A me mi servono i soldi…per finanziare la campagna elettorale!…in cinque anni mi devo fare… io non ce li ho!“. L’intento è quello di diventare sindaco nel 2023, obiettivo effettivamente raggiunto. Alla fine, emerge che l’ex sindaco vuole controllare un po’ tutto. Si arrabbia ad esempio quando sa che per un’altra pratica di un esercizio di vetreria, qualcuno è andato dall’allora consigliere comunale Mauro Fioratti Spallacci: “Qua devono venire da me”.
Non mancano, in realtà, secondo la Dia, le irregolarità per il concorso che avrebbe nominato il Comandante della Polizia Locale di Aprila. Le attività di intercettazione – si spiega nell’informativa – permettevano di documentare come l’esito del concorso fosse, di fatto, stato deciso sin dall’emissione del bando (luglio 2018) che, a detta del vicesindaco Principi, era stato impostato “su misura” su Massimo Giannantonio, da anni membro dello staff del sindaco Antonio Terra.
Il bando prevedeva che l’individuazione del vincitore sarebbe stata effettuata da parte del sindaco di Aprilia Antonio Terra il quale avrebbe interrogato i primi cinque candidati collocati nella graduatoria di merito. La nomina di Giannantonio sarebbe stata decisa praticamente a tavolino. Sarebbero stati sempre Eva Torselli e Lanfranco Principi a spingere per il prescelto Giannantonio. “Ho parlato con Massimo – spiega Principi in una intercettazione – ma secondo me hanno pianificato anche perché Massimo ci teneva che io facessi che stessi alle finanze anche prendessi il personale per gestire un attimo la questione”.
In una ulteriore conversazione captata dagli investigatori, Principi avrebbe raccontato di fatti appresi all’interno del Comune. Emergeva che il bando era stato appena pubblicato e l’aveva impostato Massimo Giannantonio, capo di gabinetto del sindaco e candidato a ricoprire il posto messo a concorso: “L’ha pubblicato, l’ha pubblicato Massimo il bando? Ma l’ha fatto lui però! Molto bene, molto bene…PerchP se l’è preparato lui porco dinci oh!“.
Nel bando sarebbe stato inserito un requisito ad hoc: aver effettuato un periodo di comando, che Giannatonio poteva vantare in faretra, avendolo espletato in passato proprio ad Aprilia, così da escludere altri candidati. È Principi a spiegare cosa era accauduto “Stavano a smacinà con questo coso! Mò difatti mi sto collegando, lo voglio andare a vedere perché pure questa storia, allora no, questa storia che lui non può partecipare, ma secondo te quello c’ha, ah aspetta c’ha messo dentro che devi aver fatto un periodo di comando che lui c’ha e non tutti c’hanno…Ah e lui l’ha fatto il periodo di comando…C’ha messo dentro quello pure per tagliare fuori gli altri!”.
Successivamente è l’allora consigliere Marco Moroni a dire a Principi: “Al palazzo dicono tutti che l’hanno fatto apposta per Giannantonio”. Alla fine dei colloqui con la commissione esaminatrice, Giannantonio arrivò secondo in graduatoria. Dopo il colloquio con Terra, a fine settembre 2018, Giannantonio diventa Comandante della Polizia Locale di Aprilia.