“Come Partito Democratico di Fondi, sapendo di poter rappresentare anche l’opinione di molti concittadini, critichiamo duramente la scelta dei membri del Cda di Acqualatina di votare a favore del piano degli investimenti presentato dal socio privato che, per trovare copertura finanziaria, necessita di un drastico aumento delle tariffe del 14%”.
Il segretario cittadino del Partito Democratico, Lorenzo Cervi, interviene riguardo agli aumenti delle tariffe idriche, rilanciando il dibattito intorno al soggetto pubblico-privato di Acqualatina.
“Tale aumento è un danno a lavoratori, famiglie e imprese, soprattutto in un momento di stagnazione salariale come questo, dove i cittadini non possono essere vessati da tariffe insostenibili. Un piano di investimenti, per quanto necessario e legittimo, non può penalizzare così l’utenza. La Conferenza dei Sindaci, al contrario di quanto deciso dal Cda, si pronuncia giustamente contro tale proposta e sostiene che l’aumento massimo tollerabile corrisponde al 3,5% annuo”.
“Nella nostra provincia il sistema idrico integrato va completamente rivisto, – ribadisce il Segretario del PD Cervi – soprattutto a fronte dell’enorme e drammatica dispersione idrica che supera il 70% e rappresenta un record negativo nazionale. Senza parlare dei numerosi guasti e disservizi della rete idrica, che comportano un serio danno a cittadini e imprese. La politica deve trovare soluzioni anziché accettare lo status quo o addirittura peggiorare il servizio”.
Il segretario dem evidenzia come diverse parti delle città pontine, compresa la nostra, vedano ancora nel 2024 la mancanza di collegamenti fognari, i quali alle volte vengono sostituiti da scarichi abusivi in corsi d’acqua o canali. “Secondo l’ultimo monitoraggio di Goletta Verde, Legambiente ha rilevato come inquinate le acque di due punti della nostra città: lo sbocco del depuratore privato in Canale Sant’ Anastasia e la spiaggia dove sfocia a mare il canale Pedemontano. Scarsa o mancata depurazione e abusivismo fognario sono le cause delle problematiche che emergono”.
“La politica deve assumersi la responsabilità di scelte chiare e radicali, nel pieno interesse dei cittadini: come già facemmo presente nel nostro programma per le amministrative di quattro anni fa, non c’è alternativa alla gestione pubblica del servizio idrico integrato. È necessario che l’acqua rimanga un bene di tutti e per tutti. Il percorso per ripubblicizzare l’acqua non è immediato, ma neanche impossibile. Bisogna solo scegliere da che parte stare”.