Anomalie e criticità nella gestione di Ares 118 Roma del servizio di pronto soccorso. L’analisi dell’autorità anti corruzione
“La gestione da parte dell’Ares 118 di Roma, del servizio di soccorso sanitario in emergenza in area extra ospedaliera, presenta numerosi profili di anomalia e criticità”.
È quando ha accertato Anac con la delibera n.292, approvata dal Consiglio dell’Autorità il 12 giugno 2024. Gli affidamenti diretti, appaltati dall’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria Ares 118 di Roma, hanno raggiunto l’importo di 198.500.455 euro.
L’istruttoria di Anac è partita a seguito di un esposto della Croce Bianca relativo alla ‘gara ponte’ indetta dall’Ares 118 nel maggio 2022 e si è estesa agli affidamenti del servizio da parte dell’Ares in un arco temporale che va dal dicembre 2015 al gennaio 2024.
Dalle verifiche effettuate da Anac è emerso in primo luogo che nella vigenza dei contratti stipulati nel 2015 con due raggruppamenti di imprese che vedevano quale mandataria capogruppo la Heart Life Croce Amica, l’Ares ha posto in essere una serie di “estensioni” del servizio ai medesimi raggruppamenti, motivate dall’insorgere nel corso del tempo di nuove esigenze rispetto a quelle originariamente programmate e concretizzate nei contratti stipulati nel 2015. Ciò non giustifica, per Anac, il ricorso all’affidamento diretto, in quanto l’Ares avrebbe potuto quantomeno consultare altri operatori economici, anche in considerazione del fatto che era stato istituito un Albo Fornitori. Pertanto, i reiterati affidamenti diretti di ulteriori prestazioni ai due raggruppamenti di imprese firmatari dei contratti stipulati nel 2015, per oltre 15 milioni di euro, sono avvenuti in violazione dei principi di libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza e proporzionalità.
Anche dopo la scadenza dei contratti stipulati nel 2015 (avvenuta a novembre 2018) l’Ares ha proseguito ad affidare il servizio ai medesimi raggruppamenti di imprese, reiteratamente nel tempo, non per circostanze oggettive e insuperabili, ma a cause addebitabili all’Ares 118.
Dall’accurata vigilanza effettuata da Anac, è emerso pertanto che, dopo la scadenza dei contratti, dal 1° dicembre 2018 al 31 gennaio 2024, l’Ares 118 ha affidato ai due medesimi raggruppamenti di imprese in forma diretta, attraverso reiterati affidamenti in proroga ed estensioni del servizio in assenza di congrua motivazione, appalti di servizi per un valore complessivo di 183.388.181 euro, sottraendo al confronto concorrenziale per oltre cinque anni appalti di servizi di particolare rilevanza economica.
“Le proroghe disposte in maniera reiterata, unitamente alla molteplicità degli affidamenti ‘collaterali’ in aggiunta a quelli disposti in proroga – continua Anac -, lascia inoltre ipotizzare che vi sia stata, a monte, anche una carenza di programmazione degli acquisti da parte dell’Ares, che non appare aver effettuato una congrua e pertinente valutazione in merito al mutamento dei fabbisogni dell’ente”.