Ex Latina Ambiente, continuano le polemiche intorno alla ex partecipata del Comune di Latina. Bruni (Fratelli d’Italia): “LBC spieghi alla città perché l’ha fatta fallire”
“Lasciano veramente stupiti le dichiarazioni dell’ex sindaco Coletta e di LBC sulla vicenda Latina Ambiente, dimostrando, ancora una volta che la scelta politica non è quella del confronto sereno e oggettivo ma quello delle insinuazioni, dei sospetti, della denigrazione dell’avversario.
L’obbiettivo di questa impostazione del confronto è alquanto evidente: gettare sospetti per spostare l’attenzione dal nodo centrale della vicenda che sta emergendo, ossia le gravi responsabilità politiche dell’amministrazione di sinistra sul fallimento della Latina Ambiente, con notevoli conseguenze economiche per le casse del Comune.
Ma andiamo con ordine. Intanto è bene evidenziare che le somme versate dal Comune alla Latina Ambiente, sia a seguito di procedimenti giudiziari sia a seguito di transazioni, erano somme dovute per servizi prestati e non pagati dal Comune o non contestati, etc. Non si trattava quindi di regalie ma di debiti che si sarebbero dovuti accertare in precedenza.
Nel merito, l’opposizione parla di opacità e addirittura di “transazione forzata”. Forzata non è un termine che si addice agli atti amministrativi: o la transazione era legittima o non lo era. Ribadisco allora l’invito già rivolto all’opposizione in Consiglio Comunale: se ritiene che la maggioranza abbia votato un atto senza i presupposti, o peggio per interessi personali, si rivolga con urgenza agli organi giudiziari, altrimenti la smetta di fare insinuazioni, anche e soprattutto nel rispetto della dignità delle istituzioni.
Ma di quale opacità vanno cianciando? Dov’è l’opacità di una transazione discussa ed esaminata in commissione ed in Consiglio? Dov’è l’opacità rispetto alle dimissioni dell’Avv. Mignano, peraltro non imposte da nessuna norma? Tutto ciò, è evidente, ha un solo e unico scopo: alzare una cortina fumogena di sospetti e insinuazioni nella vana speranza di nascondere e offuscare, le gravi responsabilità che l’amministrazione Coletta si è assunta decidendo di far fallire la Latina Ambiente, senza accertarsi se vi fossero i presupposti. Come ben rilevato anche dagli attenti organi di stampa, la responsabilità del fallimento di Latina Ambiente ricade tutta ed unicamente sulla scellerata scelta dell’amministrazione Coletta. L’impressione è che questa operazione di inquinamento dei fatti sia tanto più urgente per l’opposizione perché sta emergendo sempre più chiaramente, alla luce della probabile ridefinizione dei capi d’accusa e delle somme ancora spettanti alla società, la scomoda verità che la Latina Ambiente non doveva fallire.
Per LBC, sempre insinuando chissà quali oscure manovre, “la preoccupazione è che finiscano per prevalere interessi privati rispetto a quelli della comunità”. Solo per inciso, oltre che preoccuparsi, avrebbero il dovere di dire chi e con quali atti sta perseguendo interessi privati. Sorgono, però, a questo punto numerose domande: è stato per interesse della comunità che LBC ha deciso cinicamente di far fallire Latina Ambiente senza accertarsi del reale dare-avere tra il Comune è la società, aggravando probabilmente gli oneri a carico del comune?
È stato per interesse della comunità che, scegliendo di far fallire Latina Ambiente, LBC abbia perso la proprietà pubblica della discarica? È stato per interesse della comunità che LBC ha annullato la gara europea per la raccolta rifiuti, ritenuta necessaria in campagna elettorale, perdendo così tempo prezioso? È stato per interesse della comunità che LBC, dopo aver fatto fallire la società, ha dovuto con ABC acquistare al costo di centinaia di migliaia di euro i mezzi dalla curatela fallimentare, cioè pagare ciò che in realtà senza il fallimento sarebbe stato già in possesso del Comune?
No, tutto ciò non era nell’interesse della comunità. La verità, che le continue insinuazioni non riusciranno e non riescono ad occultare, è che LBC ha scientificamente, facendo fallire Latina Ambiente, anteposto motivi ideologici all’interesse collettivo, incurante dei danni economici che ne sarebbero derivati, e che si sono materializzati ora e ai quali l’amministrazione sta facendo fronte.
È evidente l’imbarazzo di LBC di fronte al fatto che quando decise di far fallire Latina Ambiente, i suoi esponenti in giunta affermarono che il Comune non rischiava di pagare neppure un centesimo. Alla luce dei milioni sin qui pagati, mai affermazione fu più azzardata e infondata.
Se qualcosa di opaco e di poco chiaro c’è in questa vicenda è il perché LBC si sia così ostinata a far fallire Latina Ambiente, incurante delle conseguenze economiche, sorda a ogni invito alla prudenza. Invece che continuare con la politica delle insinuazioni, l’opposizione abbia almeno il buon senso di smetterla di alzare cortine fumogene, e chieda scusa almeno perché all’epoca fece previsioni errate sulle conseguenze del fallimento che scientificamente e ideologicamente hanno voluto in barba al tanto decantato bene comune”.
Così, in una nota, il capogruppo e consigliere comunale di Fratelli d’Italia Latina, Cesare Bruni.