“Il Museo della Città e del Territorio di Cori è il punto di riferimento per valorizzare il patrimonio storico, archeologico, artistico e culturale dei Monti Lepini. Il percorso, allestito in un ex convento del Quattrocento, racconta lo sviluppo del territorio, dalla preistoria all’età moderna”.
Così si legge sulla pagina dell’Organizzazione Museale della regione Lazio.
All’interno del Museo di Cori, infatti, sono raccolte testimonianze di grande valore e nei suoi anni d’oro ha sviluppato ricerca e pubblicazioni di livello internazionale, ha fatto formazione di nuovi studiosi e divulgazione per tutte le fasce di età.
È collocato nel Complesso Monumentale di Sant’Oliva, un insediamento carico di storia che rappresenta gran parte dell’identità culturale della Città.
“Ora sono 4 anni che è chiuso – sottolinea il consigliere comunale d’opposizione de “L’Altra Città”, Evaristo Silvi – Nel 2020, il Comune ha ottenuto un finanziamento ministeriale di 300 mila euro per lavori di riqualificazione impiantistica, fruibilità e risparmio energetico. All’inizio il progetto prevedeva lavori di manutenzione straordinaria e di rifacimento dell’impianto di illuminazione ormai obsoleto. Inoltre era prevista la realizzazione di un settore tecnologico finalizzato a potenziare la comunicazione museale tramite il coinvolgimento del visitatore in un percorso virtuale attraverso i luoghi dell’antica città di Cora, opportunamente ricostruiti nel loro contesto originario grazie alla realizzazione di una nuova carta archeologica per mezzo di fotogrammetria e rilievo indiretto, con l’ambizione di riprodurre l’evoluzione della forma urbis dall’epoca pre-romana in poi.
In questi 4 anni, però, l’Amministrazione di De Lillis ha approvato numerose varianti e sembrerebbe che alcuni interventi previsti non siano stati realizzati. Ma quello che maggiormente sconcerta sono i tempi per la realizzazione e la lunga chiusura della struttura.
Fin dalla sua apertura del 2000, il Museo ha rappresentato il fiore all’occhiello per Cori e per tutto il territorio. Un volano per il turismo culturale e non solo. Invece da 4 anni le iniziative scientifiche affidate alla Direttrice Dott.ssa Guendalina Viani sono ferme, così pure le visite e le altre attività divulgative e didattiche gestite dalla Associazione Arcadia.
Abbiamo chiesto all’amministrazione le ragioni di questo lungo fermo, e soprattutto i tempi per la riapertura. Ormai l’estate è avanzata, e il territorio perderà di nuovo una delle principali sue attrazioni”.