Violenza e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali: rito direttissimo per il 55enne arrestato dai Carabinieri di Aprilia
È iniziato il rito direttissimo per l’uomo di 55 anni che lo scorso 6 luglio è stato arrestato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile ad Aprilia. Davanti al giudice monocratico Paolo Romano, il 55enne ha spiegato la sua versione dei fatti. Secondo l’uomo, gravato da precedenti penali per rapina, spaccio e furto, non vi sarebbe stato nessun tentativo da parte di sua di aggredire i Carabinieri.
Il fatto è accaduto durante la notte bianca di Aprilia quando l’uomo stava facendo la brace in un parcheggio insieme ad altri amici. Un agente della polizia municipale gli ha intimato di spegnere il fuoco della brace e l’uomo, secondo l’accusa, avrebbe iniziato a inveire.
Dopodiché all’arrivo dei Carabinieri, il 55enne avrebbe prima aggredito un militare con calci e pugni per poi darsi alla fuga. Una versione negata dal 55enne, difeso dall’avvocato Scavolini, che ha raccontato di non aver tentato di aggredire nessuno e di ricordarsi di come i militari lo avessero avvertito del rischio di dover intervenire con il taser. Non ha negato la fuga, l’uomo, e neanche di aver bevuto qualche bicchiere di troppo, ma ha ribadito di non aver usato violenza.
Alla fine della camera di consiglio, il giudice Romano, per via della tenuità del fatto, ha disposto la liberazione dagli arresti domiciliari, rinviando il processo al 18 ottobre prossima poiché l’avvocato dell’uomo ha chiesto un termine a difesa. L’arresto è stato convalidato.