I Consiglieri Comunali Emiliano Scinicariello (PD), Sabina Mitrano (Gaeta Comunità di Valore) e Frano De Angelis (Insieme Con Silvio D’Amante) intervengono sull’approvazione del Rendiconto di Gestione 2023
“Nella seduta consiliare del 20 giugno, che aveva all’Ordine del Giorno l’approvazione del Rendiconto di Gestione 2023, abbiamo letto un documento, sottoscritto e condiviso da noi tre Consiglieri Comunali di minoranza. Un documento lungo, per certi versi anche tecnico, ma che non è entrato – per scelta – nel merito dei numeri del Bilancio, se non in poche specifiche situazioni. Abbiamo invece voluto focalizzare l’attenzione sui principi contabili sui quali deve fondare il bilancio di un ente pubblico: veridicità e completezza. Anche perché, come abbiamo più volte voluto ribadire a noi stessi e ai nostri colleghi di maggioranza, approvare un documento contabile comporta conseguenti e personali responsabilità amministrative, erariali e penali.
Dunque, abbiamo tralasciato perfino il fatto che questo rendiconto venisse portato in Aula ben 51 giorni dopo la scadenza di legge, ed addirittura 17 giorni dopo il termine perentorio fissato dalla diffida prefettizia, ed abbiamo voluto esprimerci, invece, sulla veridicità e completezza dei dati forniti proprio da chi, come il Collegio dei Revisori, con la relazione deve consentire ai Consiglieri di prendere adeguata conoscenza di tutto, quindi, di assicurare la formulazione da parte degli stessi di un voto personale consapevole e motivato. Ebbene, è bastato leggere alcune testuali affermazioni dei Revisori per farci porre dei dubbi.
Tra queste, alla voce “Debiti fuori bilancio” i Revisori affermano che “Dopo la chiusura dell’esercizio è emersa la presenza di presunti debiti”. Di questi debiti fuori bilancio abbiamo chiesto contezza ai Revisori per ben quattro volte (!), formalmente e con altrettante lettere, senza avere mai un riscontro. Siamo dell’idea che una relazione, per sua natura tecnica, come quella dei Revisori non possa assolutamente fare riferimento a “presunti debiti”, perché ciò non consente ai Consiglieri di esprimere un voto motivato e legittimo sul Rendiconto né dovrebbe consentire ai Revisori di esprimere un parere privo di rilevi sul Rendiconto in assenza, come da loro formalmente certificato, di dati contabili essenziali.
Poi, sul vero “bubbone” del bilancio del nostro Comune, quello dei residui attivi, cioè sui crediti che dovremmo incassare (mai il condizionale fu tanto opportuno), i Revisori affermano testualmente di aver proceduto “Ricevute informazioni verbali a cui è seguita e-mail con relazione dettagliata ove necessaria”. Siamo rimasti increduli di fronte ad una simile affermazione. Un organo tecnico, nell’ambito dell’attività per un Ente Pubblico, su un tema tanto esplosivo, procede avendo “ricevuto informazioni verbali”!!!
E ancora, sull’accertamento dei residui attivi, l’Organo di Revisione “Prende altresì atto del rinnovo di alcune figure apicali che hanno dovuto procedere al riaccertamento dei residui e hanno manifestato l’esigenza di approfondire alcune situazioni conservate”. È legittimo chiedersi, utilizzando quel minimo di capacità critica di cui disponiamo, se i dirigenti abbiano motivato le ragioni del mantenimento o dell’eventuale cancellazione, parziale o totale, dei residui? Possiamo dire ancora rispettati i principi di veridicità e di completezza del Rendiconto? Questa “esigenza di approfondire alcune situazioni conservate” incide o meno sul risultato di amministrazione?
Infine, il capolavoro dell’Organo di Revisione che, sollecitato da noi per ben 4 volte, risponde – ma non direttamente a noi – chiarendo…niente, ma facendo un’affermazione a dir poco sconcertante. L’Organo dei Revisori dice infatti, testualmente e formalmente, che le “informazioni di cui è a conoscenza” sono state esaminate nelle riunioni del Collegio “anche se acquisite nelle forme non istituzionali”. E con questo, ogni principio di diritto amministrativo e di legittimità dell’azione amministrativa sembra essere irrimediabilmente travolto.
Dunque, cosa avremmo dovuto votare? Un documento così lacunoso, con le lacune perfino evidenziate da chi poi esprime “assenza di rilievi”, non poteva che meritare una sospensione in attesa di chiarimenti, a beneficio di tutti.
Invece la “fede cieca” nell’operato degli uffici e degli Organi deputati al controllo ha imposto ai colleghi consiglieri di votare a scatola chiusa un Rendiconto che invece, utilizzando la “ragione”, ci ha imposto di abbandonare l’Aula e di non entrare neanche nel merito degli interventi del sindaco e dei colleghi. Perché nel merito avremmo potuto dire, eccome! Due esempi “semplici semplici”?
Il primo, i residui attivi – sempre quelli!!! – hanno raggiunto una cifra astronomica, e sono pari al doppio delle Entrate di cui al Titolo I e al Titolo III. Quindi i Crediti valgono il doppio dei Ricavi… se stessimo ragionando di un’azienda privata l’Amministratore Delegato sarebbe licenziato in tronco! Invece qui fanno pure le conferenze stampa per dire che va tutto bene!
Il secondo, è una considerazione numerica, ma anche profondamente politica, sugli “equilibri”. L’Ente ha salvato l’equilibrio di bilancio non certo perché va tutto a gonfie vele, ma solo perché ha ridotto drasticamente le spese correnti per oltre 4 milioni di euro. E oltre la metà di questo taglio di spesa grava, manco a dirlo, sui servizi socio sanitari e sociali. Dunque, gli equilibri di bilancio si raggiungono sulle spalle di chi ha più bisogno!!! Sindaco e maggioranza tutta: dite anche questo ai vostri Concittadini!!! L’opposizione ragiona nell’interesse della Città di Gaeta, voi quell’interesse lo danneggiate irrimediabilmente!”.
Così, fanno sapere in una nota, I Consiglieri Comunali Emiliano Scinicariello, Sabina Mitrano e Franco De Angelis.