BAR BIANCA, GUARDIE AMBIENTALI E SITO COMUNALE, LBC INTERROGA LA GIUNTA CELENTANO

Tre interrogazioni presentate dal gruppo consiliare di Lbc sono state discusse questa mattina, relativamente al chiosco “Bar Bianca” di proprietà comunale, al nuovo sito istituzionale dell’ente, sulle guardie ambientali.

“Su due dei question time presentati non erano presenti gli assessori competenti, nonostante uno degli argomenti da discutere, quello relativo al chiosco Bar Bianca, fosse già stato rinviato su richiesta dell’assessora Nasti – sottolinea il capogruppo Dario Bellini – Altro assente è l’assessore Addonizio sulla vicenda relativa alle guardie ambientali. Entrambi hanno delegato l’assessore Di Cocco. Giudichiamo dunque le risposte insufficienti rispetto alle domande poste”. 

“Per quanto riguarda il quesito relativo al sito internet del Comune, realizzato con fondi del Pnrr su un progetto presentato dalla precedente amministrazione – spiega Bellini – siamo insoddisfatti in particolare della risposta ottenuta dall’assessora Tesone sul perché fosse stato eliminato il payoff che indicava: “Latina città dei diritti”. Ci è stato spiegato che era qualcosa legato al mandato della precedente amministrazione Coletta. Una scelta che non condividiamo assolutamente, perché si trattava di un simbolo e le parole sono importanti. Relativamente poi alla mancanza di molte informazioni, regolamenti e comunicazioni precedenti all’insediamento della sindaca Celentano, l’assessora ha risposto che gli uffici sono oberati. A nostro parere quello descritto è in fatto grave. Non devono essere infatti gli uffici a svolgere questo compito perché, come espressamente prevede il capitolato a carico della ditta, il trasferimento di tutte le informazioni presenti sul nuovo sito web è a carico della ditta vincitrice del bando. Questa operazione, insieme all’indicizzazione era qualcosa da fare prima che tutto andasse online”.

 “Sulle guardie ambientali siamo riusciti, grazie alle nostre sollecitazioni, a ottenere che pochi giorni fa l’amministrazione affidasse a un’associazione la convenzione. Peccato – aggiunge Bellini – che sia solo una e non due come inizialmente previsto dal commissario prefettizio. Si riuscirà probabilmente dunque a mettere in campo solo 20 rispetto alle 36 guardie ambientali che avevano giurato la scorsa volta. Due operatori avrebbero potuto controllare in modo più capillare un territorio di 270 km quadrati. Ci è stato detto inoltre che le guardie sono già operative, in realtà sappiamo che resta un problema di corresponsione dei rimborsi spese e allo studio c’è ancora l’istituzione di una convenzione con un distributore per fare in modo che non si debbano anticipare soldi da parte del personale che opera in modo volontario. L’assenza dell’assessore competente non ha reso possibile infine capire come verranno utilizzati quei 6mila euro previsti da un emandamento di bilancio”.

“L’interrogazione sul chiosco di via Emanuele Filiberto, insieme alle segnalazioni presentate dalle associazioni di quartiere – conclude il capogruppo – ha fatto in modo che il Comune programmasse interventi di bonifica e pulizia dai materiali che un anno fa hanno provocato l’incendio nella struttura abbandonata. Dalla relazione fatta ne esce fuori però un quadro tutto da chiarire: questa struttura che inizialmente doveva essere amovibile è diventata fissa e costruita in muratura. Con diverse delibere di giunta di decenni fa l’occupazione di suolo pubblico ha continuato ad essere autorizzata. Gli uffici hanno preso del tempo per continuare ad approfondire la questione e a sanare la struttura inserendola tra i beni dell’ente da valorizzare. Sarebbe un peccato perderla”.

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