È stato presentato dall’Amministrazione De Lillis come un successo aver chiuso il bilancio con un disavanzo di 6 milioni e 300 mila euro e somme da recuperare per 15 milioni di euro, quando l’anno scorso il disavanzo era di oltre 7 milioni e i residui 16 milioni.
La minoranza non è dello stesso parere, e durante il Consiglio Comunale del 31 maggio ha messo in evidenza la gravità della situazione economica e finanziaria.
“Quello che appare più evidente nel rendiconto 2023 sono le somme da recuperare. Il bilancio si basa su residui attivi per 15 milioni di euro, vale a dire soldi da recuperare a vario titolo – sottolinea la Consigliera di minoranza Germana Silvi de L’Altra Città – Tributi non recuperati, somme di finanziamenti da incassare perché non rendicontati, affitti di locali di proprietà del Comune che non vengono incassati da anni. Sono stati messi in bilancio residui attivi che partono dal 2010 e voci veramente discutibili, come, ad esempio, le previsioni di incassi per le violazioni del codice della strada. Mi sembra che tutto ciò rappresenti un problema”.
La risposta che arriva dall’assessore al bilancio, Simonetta Imperia, punta il dito sull’inadeguatezza dell’ufficio ragioneria dell’Ente. “Se avessimo avuto maggiori entrate – segnala l’assessore – avremmo avuto un risultato di amministrazione migliore”.
Poi continua mettendo in evidenza che si è comunque migliorato rispetto al 2022, quando le somme da recuperare erano di 16 milioni di euro. Ma la TARI si trascina somme da riscuotere dal 2014 e, ogni anno, non viene incassato il 40% delle somme dovute. Solo per il 2023 stiamo parlando di oltre 700.000 euro. Poi ci sono anche evasioni sui servizi a domanda individuale: servizi mensa, asilo nido, trasporto scolastico.
In particolare per la TARI, essendo un servizio che, per legge, deve essere pagato dagli utenti, come viene pagato quel 40% di mancati incassi? Chiede la minoranza. “Il ricorso alla task force dell’IFEL per migliorare la riscossione sembra un pannicello caldo, considerando anche che il sindaco, durante il Consiglio, ha affermato che gli “avvisi bonari, che sarebbero dovuti partire entro marzo di quest’anno, ancora non partono” e che, in buona sostanza, crediti consistenti sono stati sostanzialmente abbonati, come quelli, seppur messi a bilancio, abbonati alle società che gestiscono gli impianti sportivi, in quanto “svolgono un ruolo sociale”.
“Ci pare – conclude la consigliera Silvi – che la volontà di questa amministrazione non vada nella direzione di recuperare queste somme ingenti di capitale. E molti sono già inesigibili. Mi viene il dubbio che queste somme non siano recuperabili.
Con questo modo di gestire, è evidente che non si può spendere per le politiche giovanili, per lo sviluppo economico e del settore agricolo, per la manutenzione del territorio e per il turismo. Infatti per queste voci non ci sono state spese, neanche di un centesimo”.