L’amministrazione Taddeo querela giornali e giornalisti che hanno scritto della vicenda di Giuseppe Maiolo, morto in un incidente stradale lo scorso 6 marzo
L’incidente mortale è stato devastante per la famiglia del ragazzo e per la comunità di Formia. Un decesso di un ragazzino di 17 anni, tragicamente scomparso in sella al suo scooter. L’incidente è avvenuto lo scorso 6 marzo sulla superstrada 630 Formia-Cassino, nei pressi dello svincolo Formia Garigliano, in località Santa Croce.
Il giovane fu colpito violentemente da un camion che proveniva da Penitro, guidato da un 35enne di Spigno Saturnia. Il camionista si sarebbe immesso sulla superstrada senza accorgersi dello scooter che viaggiava davanti a lui. Ecco perché, una volta sulla superstrada, il giovane è stato travolto dal camionista che viaggiava nella stessa direzione del giovane. Uno scontro violentissimo avvenuto quando il camion, per girare a destra, si è spostato al centro della carreggiata, nel momento in cui sopraggiungeva il 17enne Maiolo. Purtroppo la gravità delle ferite ha fatto sì che fosse necessario il trasporto in eliambulanza dapprima presso un Ospedale di Roma; successivamente, visto l’aggravarsi in volo del suo quadro clinico, il ragazzo è stato trasportato presso il nosocomio di Latina dove, poco dopo il ricovero, è deceduto.
Dopo l’incidente, la Procura di Cassino ha aperto le indagini per accertare responsabilità e dinamica del sinistro. Il giovane studiava all’Istituto tecnico per geometri ed era affidato alla tutela del Sindaco di Formia, Gianluca Taddeo, in quanto il Tribunale dei Minori aveva sospeso la potestà genitoriale alla madre e al padre. Seppur in momento tragico, la domanda sul perché il giovane, a 17 anni, si trovasse in giro col motorino (l’incidente è avvenuto poco prima di mezzogiorno) invece che a scuola, non poteva che essere posta al Comune e ai servizi sociali dell’Ente. Risulta, infatti, che il giovane, che aveva problemi con la legge, non era iscritto a scuola e la responsabilità sarebbe stata dell’ente comunale.
Forse perché chiamati in causa, forse perché intervenne anche l’avvocato Luca Cupolino, che aveva difeso Giueppe Maiolo, in una serie di procedimenti che lo hanno visto coinvolto sin dalla giovane età, ecco che la Giunta Taddeo si riunisce lo scorso 16 maggio e delibera (l’atto è stato pubblicato oggi 22 maggio) di querelare quattro testate giornalistiche e i giornalisti che hanno scritto della vicenda: si tratta di Temporeale, LatinaToday, Il Messaggero e Latina Oggi. Una delibera che ricorda sinistramente quella che emanò la giunta municipale di Sperlonga, guidata dal sindaco Armando Cusani, che, all’indomani degli articoli pubblicati in merito al piano integrato della città e alle infiltrazioni camorristiche delineate in una corposa informativa dei Carabinieri inviata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, decise di querelare tutti i siti e i giornali, compresi i giornalisti, che avevano dato conto di una situazione abnorme e inquietante.
In quel caso, la Giunta Cusani diede mandato ai legali di predisporre anche cause civili con tanto di risarcimento (cosa che in realtà non è mai avvenuta), mentre la Giunta Taddeo si limita (si fa per dire) alla querela di “conio” penale. Secondo l’amministrazione formiana di centrodestra “tali articoli, diffusi a mezzo stampa e/o tramite “social” ledono e offendono l’onorabilità, il decoro, l’immagine e l’operato del Comune di Formia, dei suoi amministratori e dipendenti”. Ecco, a fronte della morte di un ragazzino, si pensa all’onorabilità…
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L’amministrazione ipotizza anche il capo d’imputazione: diffamazione aggravata poiché negli articoli si alluderebbe che la medesima “possa essere stata incurante rispetto alle delicate problematiche connesse al tema del disagio giovanile, tematiche queste invero poste al centro degli indirizzi programmatici dell’attuale Amministrazione”. L’incarico viene affidato a un legale e sarà una determina dell’ente a specificare quale sarà l’avvocato con il duro compito di intentare una querela che già nell’ipotesi è temeraria e finirà, come il 99% di questi atti, in una bolla di sapone.
Tanto vale però muovere un po’ le acque, forse è quello che ha pensato l’amministrazione Taddeo che, al cospetto di una tragedia, non ha altro a cui pensare che sporgere denuncia per lesa maestà.
“Nonostante i plurimi interventi/iniziative/attività concretamente e reiteratamente poste in essere dal Comune per il tramite dei Servizi sociali e del Sindaco in qualità di tutore, tutte certificate e ampiamente documentate – si legge nel corpo della delibera Taddeo – a seguito del decesso del minore si è avviata una vera e propria campagna diffamatoria a mezzo stampa basata sulla narrazione di fatti non corrispondenti al vero, lesivi della reputazione del Comune di Formia, degli amministratori e dei Servizi Sociali Comunali, senza che negli articoli di giornale pubblicati sia stata svolta una verifica in ordine alla veridicità delle notizie riportate”.
E sì che, legittimamente, l’amministrazione, dopo un silenzio assordante, aveva fornito anche la sua versione dei fatti, pubblicandola sul sito del Comune di Formia. Evidentemente ciò non è stato sufficiente e, a distanza di mesi dalla morte di un ragazzo che ha lasciato una città col cuore in gola, si è pensato bene di fare l’ennesimo attacco di intolleranza contro chi fa cronaca.
A reagire per prima è la consigliera comunale d’opposizione ed ex sindaca di Formia, Paola Villa. “Vergogna inaudita questa delibera della giunta Taddeo -Cardillo Cupo che decide di conferire un incarico legale, pagato con i soldi di tutti i cittadini formiani, per difendersi da un fantomatico reato di diffamazione a mezzo stampa perpetrato (secondo la giunta comunale di Formia) da alcune testate giornalistiche e su alcuni profili social ( Istagram e facebook) all’indomani della tragica morte del giovanissimo Giuseppe Maiolo. La giunta si sente offesa e vuole querelare!
Non voglio entrare nel merito della tutela legale che il sindaco Taddeo aveva nei confronti di Giuseppe, di quanto messo o non messo in campo dal comune e dai suoi servizi sociali, questo non è il tema e sarà oggetto di una interrogazione consiliare specifica. Ma assurdo che il comune di Formia, o meglio la giunta comunale, perché si tratta esclusivamente di scelta politica, voglia spendere soldi pubblici per tale questione e difendere l’onorabilità, ma l’onorabilità di chi!
Poi, lo stesso comune e la stessa giunta non trovano né soldi né tempo per dare incarichi legali e difendere il comune contro chi mantiene le concessioni degli allevamenti di mitili e pesci, inquinando il golfo e venendo meno alla delibera regionale n.116 del 2010. Ma “l’onorabilità del nostro mare è poca cosa…per loro”. Poi, lo stesso comune e la stessa giunta non trovano offensivo e diffamatorio che qualche politico si faccia selfie imbarazzanti con gente annoverata in processi penali per spaccio e non solo. Ma “l’onorabilità di rappresentare la città è poca cosa…sempre per loro”.
La storia di Giuseppe non vi ha insegnato proprio niente! Avremmo dovuto tutti chiedere scusa per averlo dimenticato, per averlo ignorato, avremmo tutti dovuto chiedere scusa ad un ragazzo di diciassette anni che è rimasto invisibile ad ogni istituzione di questa città. Qui sì che abbiamo perso tutti l’onorabilità, senza un briciolo di vergogna”.