Processo al Presidente del Terracina Calcio: assolto anche per il secondo procedimento Eugenio Baioni
Si è conclusa con la seconda assoluzione anche il procedimento penale che riguardava il Presidente del Terracina, Eugenio Baioni, accusato resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Mario La Rosa, ha assolto l’imprenditore terracinese, difeso dall’avvocato Lorenzo Magnarelli, per incapacità di intendere e di volere.
Un provvedimento – invocato anche dal pubblico ministero che ha chiesto l’assoluzione – fotocopia di quello emesso da un altro giudice monocratico di Piazza Buozzi, Simona Sergio, che aveva assolto Baioni con la stessa motivazione. Peraltro, l’avvocato difensore ha fatto valere legittimamente la stessa perizia del consulente del Tribunale, Peppino Nicolucci, e la consulenza tecnica di parte dei professori Arbarello e Sani, che hanno portato alla prima assoluzione.
Al momento l’imprenditore terracinese si trova in una clinica romana per un percorso di recupero e per lui vale solo la libertà vigilata. Revocati i domiciliari, Baioni potrà vedersi revocare anche la libertà vigilata nel momento in cui recupererà totalmente.
Lo scorso 19 gennaio, Baioni fu arrestato per la prima volta in ordine ai reati di lesioni personali, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, per cui, come detto, è stato assolto ad aprile. Tuttavia, per Baioni erano due i procedimenti in corso: il primo terminato lo scorso 24 aprile e quello odierno che è terminato davanti al giudice monocratico Mario La Rosa, scaturito dalla reazione violenta dell’imprenditore poco prima di comparire davanti al primo giudice lo scorso 20 gennaio, all’indomani del primo arresto.
Lo scorso 23 gennaio, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, al termine di una camera di consiglio piuttosto lunga, aveva deciso, dopo aver convalidato il secondo arresto, per la custodia cautelare in carcere a carico del Presidente del Terracina Calcio, Eugenio Baioni. La misura cautelare derivava, per l’appunto, dai fatti accaduto sabato 20 gennaio, presso il Tribunale di Latina, dove si era tenuta l’udienza di convalida del primo arresto dell’imprenditore 52enne di Terracina, arrestato il giorno precedente, 19 gennaio, dal personale del Commissariato di Polizia di Terracina.
Nel corso dell’udienza col rito direttissimo, il Giudice monocratico Fabio Velardi aveva avallato l’operato dei poliziotti, convalidando l’arresto e, accogliendo la richiesta di misura cautelare, formulata dal Pubblico Ministero Daria Monsurrò, aveva disposto nei confronti di Baioni la restrizione agli arresti domiciliari.
Tuttavia, la celebrazione dell’udienza era avvenuta senza la presenza di Baioni, garantita comunque dall’avvocato difensore Magnarelli. La causa dell’assenza dell’imprenditore terracinese era ascrivibile al fatto che, pochi minuti prima dell’apertura dell’udienza, il 52enne, all’interno del Tribunale, si era reso autore di nuovi comportamenti fuori dalle righe.
Baioni, infatti, secondo gli inquirenti, si era scagliato ulteriormente contro i due agenti di polizia incaricati alla custodia e al controllo, colpendoli e provocando loro delle lesioni personali che richiedevano il trasporto degli stessi al Pronto Soccorso del Santa Maria Goretti di Latina. L’imprenditore era stato anche lui trasportato per scopi cautelari presso il pronto soccorso del medesimo nosocomio civile, non prima di essersi scagliato anche sul medico del 118, intervenuto all’interno del Tribunale di Latina. Il medico, secondo quanto riportato nell’ordinanza del Gip Cario, era stato colpito violentemente con un calcio.
A causa di questi comportamenti, Baioni aveva rimediato, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, il secondo arresto in due giorni.