È iniziata l’udienza preliminare per l’agente della polizia penitenziaria accusato di aver perseguitato la sua ex ragazza
Davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, l’agente di polizia penitenziaria di Latina, assistito dall’avvocato Gianni Lauretti e accusato di stalking nei confronti della ex compagna, ha chiesto il patteggiamento a 1 anno e 4 mesi. Il Gup Molfese ha rinviato la decisione se concedere o meno il patteggiamento al prossimo 17 settembre. Nel frattempo, il 30enne intraprenderà un percorso psicologico attraverso l’Ufficio di esecuzione penale esterna, come previsto nei casi di messa alla prova. A costituirsi come parte civile nel procedimento c’è la ragazza 27enne, vittima dei comportamenti dell’ex, difesa dall’avvocato Maria Belli.
A a metà febbraio, il giudice per le indagini preliminari, Giuseppe Cario, aveva disposto una nuova ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il 30enne. Al momento l’uomo, difeso dall’avvocato Gianni Lauretti, non è più ai domiciliari e ha sul groppone il divieto di avvicinamento alla persona offesa.
A febbraio, davanti all’allora giudice monocratico del Tribunale di Latina, Clara Trapuzzano, si era svolto il rito direttissimo nei confronti del 30enne che, il 6 febbraio, era stato arrestato dai Carabinieri per aver violato il divieto di avvicinamento alla sua ex compagna. Si tratta di un processo distinto (ma connesso) da questo che si è svolto oggi con l’udienza preliminare.
Il 30enne, infatti, nonostante avesse un provvedimento di divieto di avvicinamento alla parte offesa, secondo l’accusa, aveva cercato di avvicinare la ragazza di 27 anni. È per questo che i Carabinieri della Compagnia di Latina lo avevano tratto in arresto, in flagranza di reato, per il reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa famiglia e del divieto di avvicinamento dei luoghi frequentati dalla persona offesa.
La giovane, immediatamente, una volta aver visto l’uomo nel centro commerciale di Latina Fiori dove era anche lei presente, aveva contattato il 112 che ha inviato sul posto una pattuglia della sezione Radiomobile e una pattuglia della Stazione Carabinieri di Borgo Podgora. L’arrestato, dopo le formalità di rito, era stato accompagnato presso la propria abitazione ed era comparso davanti al giudice del Tribunale di Latina.
Secondo la versione fornita al magistrato, il 30enne ha negato di aver provato ad avvicinare alla sua ex, sostenendo di essersi trovato nel centro commerciale Latina Fiori senza sapere della sua presenza. Insomma, una casualità. Il processo per direttissima è stato rinviato al prossimo 15 maggio per via della richiesta dei termini a difesa da parte dell’avvocato dell’imputato.
uovo arresto per l’agente della polizia penitenziaria per aver violato la misura del divieto di avvicinamento alla sua ex
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, ha disposto una nuova ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il 30enne agente della polizia penitenziaria, accusato di perseguitare una ragazza di 27 anni, a Latina, dopo la fine della loro relazione.
Il 30enne, infatti, nonostante avesse un provvedimento di divieto di avvicinamento alla parte offesa, secondo l’accusa, aveva cercato di avvicinare la ragazza di 27 anni, con la quale aveva avuto in precedenza un rapporto sentimentale.
È per questo che i Carabinieri della Compagnia di Latina lo avevano tratto in arresto, in flagranza di reato, per il reato di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa famiglia e del divieto di avvicinamento dei luoghi frequentati dalla persona offesa.
La giovane, immediatamente, una volta aver visto l’uomo nel centro commerciale di Latina Fiori dove era anche lei presente, aveva contattato il 112 che ha inviato sul posto una pattuglia della sezione Radiomobile e una pattuglia della Stazione Carabinieri di Borgo Podgora. L’arrestato, dopo le formalità di rito, era stato accompagnato presso la propria abitazione e, difeso dall’avvocato Giovanni Lauretti, era comparso davanti al giudice del Tribunale di Latina.
Secondo la versione fornita al magistrato, il 30enne ha negato di aver provato ad avvicinare alla sua ex, sostenendo di essersi trovato nel centro commerciale Latina Fiori senza sapere della sua presenza. Insomma, una casualità. Il processo, in cui verrà contestato al 30enne l’elusione della misura del divieto di avvicinamento alla parte offesa, è stato rinviato al prossimo 15 maggio per via della richiesta dei termini a difesa da parte dell’avvocato dell’imputato.