Era il 18 maggio del 1944 quando le truppe alleate entrarono nella città di Formia distrutta da ripetuti e pesanti bombardamenti. Per i pochi rimasti fu la fine di un incubo, iniziato nel settembre del 1943 con la firma dell’armistizio e proseguito nei mesi successivi in concomitanza con l’apertura del fronte di Cassino. Bombardamenti, fame, gelo, eccidi, deportazioni di massa. Il bilancio finale fu pesante: in una città di appena 11 mila abitanti (tanti ne contava Formia nel 1943) persero la vita 1412 civili. Indelebili atrocità ricordate nella Sala Sicurezza del Palazzo Comunale, che ha ospitato la presentazione delle iniziative realizzate in occasione delle celebrazioni per l’80° Anniversario della Liberazione di Formia.
Un calendario di eventi promosso dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianluca Taddeo, che, in condivisione con gli Assessorati alla Cultura e al Turismo e in collaborazione con le numerose associazioni del territorio, ha organizzato dal 13 al 18 maggio diversi e variegati appuntamenti paralleli che spaziano tra mostre, cerimonie, proiezioni, musiche, percorsi espositivi, reperti storici e incontri con gli istituti scolastici. Un viaggio nella memoria nel passato che, come ha sottolineato nel suo intervento il sindaco Taddeo, “rappresenta un momento della nostra epoca che non dobbiamo assolutamente dimenticare, un percorso emozionante per riattraversare il periodo buio del conflitto bellico, seguito da una rinascita e da una ricostruzione morale e fisica, che ritroviamo simbolicamente anche nel logo di ‘Formia liberata’, in cui alcune lettere vengono modificate graficamente per richiamare la figura di un uccello, espressione di libertà, con un evidente riferimento all’araba fenice, effigie simbolo del nostro stemma cittadino”.
“Un ringraziamento a tutte le persone che si sono adoperate e contribuito all’allestimento di un programma molto vasto ed eterogeneo che conferma il grande impegno e l’appartenenza della nostra comunità, con il quale il Comune, che ambisce al conferimento della Medaglia d’oro al valor Civile, vuole cogliere l’opportunità di dare un particolare risalto alla ricorrenza, soprattutto per le giovani generazioni, dando inizio ad un ciclo di celebrazioni ed approfondimenti su un periodo storico così significativo in cui si sono costruite le basi fondamentali sulle quali poggia la nostra Formia – prosegue il primo cittadino – Ancora oggi assistiamo a immagini drammatiche di morti e devastazione, di ingiustizie e atrocità in cui la storia si riaffaccia ammonendoci e ricordandoci di quanto la pace non sia un concetto astratto, ma una realtà da costruire con azioni quotidiane e concrete. Di piccoli grandi gesti che devono caratterizzare la nostra umanità, dove è indispensabile fare spazio alla cultura e alla mentalità della pace”.
Le immagini drammatiche di quegli eventi, ma anche quelle che ci faranno vedere come era Formia poco tempo prima della guerra, saranno proposte all’interno della settimana di iniziative in diversi punti del territorio e che toccherà anche le frazioni, e si snoderanno attraverso racconti, aneddoti dell’epoca, fotografie ed installazioni.
Alla conferenza hanno presenziato gli assessori Luigia Bonelli (Cultura e Pubblica Istruzione) e Giovanni Valerio (Turismo) che hanno voluto ricordare quelle pagine tragiche di storia e consegnarle alle future generazioni. “Dobbiamo lavorare per far sì che alla cultura dell’odio si sostituisca la cultura della educazione al rispetto, al dialogo, alla non sopraffazione, all’ascolto, all’unione. Ogni famiglia di Formia è stata colpita, molti ragazzi sono rimasti orfani. Vorremmo che queste celebrazioni in occasione dell’80° anniversario trasmettessero un messaggio di pace, perché la pace va costruita ogni giorno, attraverso gesti semplici e genuini. Un segnale importante che arriva anche dal mondo culturale cittadino che siamo fermamente convinti parteciperà attivamente alle commemorazioni”. “Conservare la memoria e ricordare quali siano gli orrori e le insensatezze della guerra è fondamentale oggi che l’attuale contesto internazionale è sconvolto ancora da conflitti e dalla pericolosa piega che sta forzando gli equilibri mondiali. Un dovere a cui ognuno di noi, a ogni livello, non può sottrarsi. Una memoria da esercitare sempre in almeno due direzioni: ricordare da un lato quello che è accaduto e dall’altro lato il lascito prezioso e profumato della Liberazione, della libertà e della pace”.
Uno tra i momenti più toccanti delle celebrazioni per l’80° anniversario si svolgerà venerdì 17 maggio quando dalle ore 11:00 in via Olivastro Spaventola, nell’area del Mercato Nuovo, avverrà la cerimonia di intitolazione a cura di AAA Aviatori d’Italia sezione sud pontino di ‘Piazza Aeronautica Militare – Maresciallo Gennaro Rainone Medaglia d’Argento e di Bronzo al Valor Militare’. Un personaggio nato a Formia il 2 gennaio 1917, deceduto nel 2008, Maresciallo di prima classe motorista, il cui valore emerse principalmente nel periodo compreso tra il 1934 e il 1941, anno del suo grave ferimento. Durante questi anni, fu inviato in Africa, ad Addis Abeba (capitale dell’Etiopia), dove contrasse il tifo e fu messo in quarantena. Successivamente, per circa due anni, fu destinato ad una squadriglia di ricognitori di posto, che avevano come missione il contrasto dell’avanzata inglese nelle terre dell’Impero. Trasferito ad Alessandria d’Egitto, luogo dal quale partirono circa 25 missioni nel Mare Egeo, contro la flotta inglese, il 18 aprile 1941, durante una missione in cui doveva essere affondato un convoglio inglese, rimase gravemente ferito ad un piede. In quell’occasione Gennaro dimostrò il suo coraggio e il suo valore, poiché, nonostante l’aereo fosse stato colpito da un caccia inglese che proteggeva l’avanzata del convoglio, portò in ogni caso a termine la missione assegnata, sia affondando la nave divisa in due tronconi, sia abbattendo lo stesso caccia che aveva colpito il suo aereo. Al mitragliamento seguì un ammaraggio di fortuna, in cui Rainone, mantenendo il sangue freddo, sventò un’altra sciagura facendo rientrare il carrello, bloccato all’esterno del velivolo, pochi istanti prima che questo toccasse la superficie del mare. Una volta ammarati, i feriti superstiti salirono sul canotto di salvataggio, anch’esso forato per la mitragliata ricevuta e, in seguito, dopo circa 33 ore di patimenti delle acque dell’Egeo, l’equipaggio fu messo in salvo da un idrovolante di soccorso. A seguito di questa azione gli fu conferita la medaglia d’argento al valore militare con la seguente motivazione: “Rainone Gennaro, da Formia, Sergente motorista. – Specialista aerosilurante partecipava ad una difficile azione contro convoglio nemico fortemente scortato e protetto da aerei da caccia. Gravemente ferito restava presso la propria arma e contribuiva ad abbattere un aereo nemico, assicurava così l’esito dell’attacco, conclusosi con l’affondamento di una grossa petroliera. Dopo l’ammaraggio di fortuna, con alto spirito di cameratismo coadiuvava i compagni per l’approntamento del mezzo di salvataggio. Riconfermava in questa occasione le sue alte qualità di combattente valoroso, già distintosi in precedenti numerose azioni di siluramento. – Cielo del Mare Egeo, 18 aprile 1941”.
Terminato il secondo conflitto mondiale fu destinato al 70 stormo presso l’aeroporto “Giulio Cesare Graziano” dove ha prestato servizio fino al congedo. Durante la sua carriera militare, Gennaro fece più di 12.000 ore di volo e, per l’importanza delle sue imprese, ricevette anche i seguenti riconoscimenti: medaglia di bronzo al valor militare per i numerosi bombardamenti effettuati; diploma con medaglia d’oro, come premio dell’attività svolta in aeronautica; Croce al merito di guerra per il periodo svolto in Africa dal 1937 al 1939; Croce al merito di guerra per l’attività svolta durante il secondo conflitto mondiale; nomina a cavaliere della Repubblica da parte del Ministero della Difesa nel 1969.