PTPR, È POLEMICA. M5S: “PER IL LAZIO C’È RISCHIO DI UNO TZUNAMI AMBIENTALE”

consiglio regionale del lazio

Oggi nella X Commissione del Consiglio Regionale del Lazio, si votavano gli emendamenti al Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr).
Il Pd ha ottenuto il consenso di tutto il centrodestra con i nove emendamenti firmati dai consiglieri Enrico Forte, Enrico Panunzi, ed Emiliano Minnucci.

Approvata, quindi, la proposta di deliberazione consiliare numero 26 del 4 gennaio 2019, con l’unica opposizione del Movimento 5 Stelle che, tramite un comunicato della consigliera regionale Gaia Pernarella esprime una posizione politica molto vicina allo sdegno, mettendo in guardia su ciò che ritiene un rischio per il futuro dal punto di vista ambientale. Contrario il voto del M5S. Ora il testo sarà discusso direttamente in Consiglio.

Nella giornata di oggi con una votazione bulgara nella Commissione X della Regione Lazio, gli emendamenti a prima firma PD hanno reso vani anni di co-pianificazione e di lavoro tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali e gli uffici della Regione Lazio, modificando la proposta di delibera numero 26 per l’approvazione del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale ed eliminando tutti i riferimenti relativi al testo co-pianificato. Inoltre, infrangendo l’articolo 133 del Codice dei Beni Culturali del Paesaggio del 2004, che al comma 1 stabilisce “Il Ministero e le Regioni definiscono di intesa le politiche per la conservazione e la valorizzazione del Paesaggio”, e al comma 2, “Ministero e Regioni cooperano altresì per la definizione di indirizzi e criteri riguardanti l’attività di pianificazione territoriale. E non solo, anche l’articolo 135, comma 1, dove si sancisce che “Lo Stato e le Regioni assicurano che tutto il territorio sia adeguatamente conosciuto, salvaguardato, pianificato e gestito in ragione dei differenti valori espressi dai diversi contesti che lo costituiscono”. Il motto di questa Regione pare continuare a essere, e oggi ne abbiamo avuto ulteriore riprova, lo sviluppo economico a sfregio del paesaggio in antitesi ai principi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Con questa decisione c’è il rischio di un vero e proprio tzunami ambientale: le attività economiche che si andranno a pianificare, invece di valorizzare e tutelare il territorio, andranno in contrasto con le caratteristiche dei paesaggi”.

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