Come si usava dire qualche anno fa, la manifestazione che si è svolta ieri a Nettuno del Comitato No Miasmi è stata una protesta “di popolo”.
Famiglie, agricoltori e residenti, tutti insieme per ribadire alla politica il diritto di vivere una vita senza miasmi maleodoranti che la rovinino.
Eppure questo sembra quasi un privilegio in alcune zone della nostra provincia, dove il trattamento dei rifiuti operato senza il rispetto delle più elementari norme ambientali e sanitarie sta rovinando la vita ai cittadini.
Assenti ingiustificati il sindaco di Nettuno e la giunta comunale, invitati ma non pervenuti alla manifestazione.
GLI IMPIANTI NON SERVONO E FANNO AMMALARE
Questo è il mantra del comitato e dei suoi sostenitori, ed in effetti ad Aprilia, zona ricca di impianti, un recente studio della USL di Latina in coordinanzione con il Dipartimento Epidemiologia Regione Lazio ISS ha riscontrato una maggiore incidenza di malattie oncologiche.
“Il problema degli impianti della nostra provincia e anche della nostra regione è che non funzionano come dovrebbero. Questo fenomeno causa sversamenti, inquinamento e miasmi che impedisce alle persone che abitano vicino agli impianti di poter andare in giardino o nel proprio orto”.
Ha commentato Giorgio Libralato, tecnico da anni impegnato nella lotta all’inquinamento e alla malagestione nel campo dei rifiuti.
E come dargli torto. Ormai i casi di impianti altamente inquinanti a causa della malagestione o della gestione dolosa a scopo di business sono innumerevoli.
Si veda il caso SEP o il possibile inquinamento delle falde acquifere causato dalla cattiva gestione della Discarica di Borgo Montello.
L’attacco alla politica è evidente. Libralato ricorda gli innumerevoli ricorsi contro impianti che funzionavano seguendo autorizzazioni sbagliate o, addirittura, non rispettavano prescrizioni.
La discarica di Borgo Montello, l’impianto Acea di Le Ferriere, la Sep di Pontinia o, tanto per fare un esempio tra tanti, il fantomatico impianto RAAE della Ferpec Srl di Sabaudia, il cui iter è stato bloccato dalla provincia -che in un primo momento aveva autorizzato l’impianto- a causa di documentazione falsa presentata dall’azienda.
“SE GLI IMPIANTI NON FUNZIONANO VANNO CHIUSI”
Anche l’intervento di Ilenia Borace, vice presidente del comitato Tutela Ambiente e Salute Pubblica, è un’accusa diretta alla politica: “ci hanno messo sei anni per avviare un’indagine al Comune di Aprilia per capire se l’impianto Acea di Le Ferriere funziona male, e chissà che fine hanno fatto i 30.000 euro che l’azienda avrebbe dovuto pagare al Comune di Aprilia, poiché secondo l’ARPA l’impianto non rispettava le prescrizioni e, nonostante tutto questo, l’impianto continua ad emanare cattivi odori ed è stato chiesto un ampliamento”.
SENSIBILIZZARE I CITTADINI
L’obiettivo del Comitato No Miasmi è quello di senbilizzare l’opinione pubblica rispetto alla situazione dell’impiantistica della nostra provincia, ma non solo: ambiente, inquinamento e le lotte contro il business dei rifiuti che in questa zona e nella nostra provincia ha causato disastri.
Ma la lotta regina del Comitato rimane quella contro l’impianto Acea di Le Ferriere.