LATINA CAPITALE DELLA CULTURA, IL SOCCORSO DELL’EX CONSIGLIERE: “DOBBIAMO ESSERE FIERI”

L’ex consigliere comunale Pagliari: “Dovremmo essere tutti fieri di essere arrivati in finale come Capitale della Cultura 2026”

Solo da pochi giorni si sono concluse le audizioni al Ministero della Cultura per le città aspiranti ad ottenere il prestigioso riconoscimento di “Capitale della Cultura 2026”. Latina, come città e provincia, è stata protagonista per essere arrivata in finale fra le prime dieci con due città, Latina e Gaeta. 

“Dovremmo essere tutti contenti di questo risultato – esordisce il già consigliere comunale e delegato provinciale della FIAF (Federazione Italiana Associazioni fotografiche) Alessio Pagliari – segno che il territorio della provincia di Latina può offrire tanto a livello culturale. Vorrei ricordare a tutti che Latina e Gaeta, non sono certo lì per caso, hanno superato una prima fase di selezione, non certamente facile. Erano infatti ventisei le città candidate, poi diventate sedici, quindi dieci finaliste. Leggo molte polemiche in questi giorni, quasi esclusivamente nei riguardi di Latina, e questo mi rattrista molto. Innanzitutto, vorrei ricordare che il Ministero della Cultura non si è ancora espresso, lo farà solo fra qualche settimana; pertanto, la partita è ancora aperta per tutte e dieci le finaliste. Certamente Gaeta è partita prima e probabilmente, grazie anche alla sua storia, non certo solo contemporanea come quella di Latina, è arrivata molto preparata e ricca di contenuti presentanti durante l’audizione. Ovviamente il merito va anche all’amministrazione comunale di Gaeta e a tutto il comitato promotore della candidatura, a cui esprimo vivo apprezzamento.  

Permettetemi però, da cittadino di Latina, di esprimere altrettanto apprezzamento anche per il risultato di Latina. Se Latina, pur non avendo la stessa storia e la posizione geografica di Gaeta, è comunque giunta finalista, con una candidatura preparata “all’ultimo minuto”, credo meriti solo un grande applauso, che dovrebbe essere unanime, perché, se Latina raggiunge dei “palcoscenici” importanti, ottiene dei risultati e visibilità nazionale non ne beneficiano solo alcune persone o colori politici, ma tutti i cittadini. Dovremmo, allora, tutti essere contanti, come quando gioca la “Nazionale”. 

Il turismo culturale, infatti, come riportato anche dai recenti studi di Unioncamere, è un pilastro fondamentale dell’economia, che genera ricchezza e nuovi posti di lavoro. Pertanto, esprimo i miei complimenti per il risultato al Sindaco di Latina Matilde Celentano, all’Assessore Annalisa Muzio, a tutta la Giunta e ai consiglieri che hanno creduto in questo progetto, insieme ai tecnici comunali, alle tantissime associazioni ed altri comuni che hanno dato la loro disponibilità a collaborare nel dossier, curato e redatto con tanta passione dall’Arch. Daniela Cavallo. 

Si poteva e si può far meglio? Sicuramente si, l’eccellenza è un obiettivo che tutti cercano, ma nella pratica non sempre si riesce a raggiungere. Latina, è chiaro, non poteva in pochi mesi diventare un’eccellenza, risolvere i tanti problemi e criticità, anche nell’offerta ricettiva, che si porta dietro da tantissimi anni. Però da qualche cosa si deve pur partire. E quale migliore occasione, se non quella di una candidatura come capitale della cultura? 

Al di là del risultato finale, questo progetto di candidatura apre la strada, forse per la prima volta dopo tanto tempo, a un possibile percorso condiviso fra politica, industria e commercio, terzo settore e cittadini, per guardare ad altri obiettivi da raggiungere insieme verso il centenario del 2032. 

Dobbiamo essere consapevoli, se saremo in grado di fare “squadra”, se sapremo fare bene “Bonum Facere”, di avere il privilegio di vivere in un territorio con caratteristiche uniche, con un’offerta variegata dalla montagna, alla collina, alla pianura, per finire ai laghi e al mare. 

Latina e la sua provincia è apprezzata anche dai produttori cinematografici, grazie anche al grande lavoro che svolge la “Latina Film Commission”. Sarebbe troppo lungo elencare adesso i film e le serie che si sono girate e che si gireranno nel prossimo futuro. 

Abbiamo dei luoghi eccezionali, lo dimostrano anche, a proposito di fotografia, le tantissime foto scattate nella nostra provincia che girano tutto il mondo e che spesso ottengono riconoscimenti e premi a importanti concorsi nazionali e internazionali. Pensiamo all’architettura razionalista del centro storico di Latina, alle stupende e forse poco conosciute scale a chiocciola all’interno degli edifici del quartiere “Nicolosi”, alla bellezza della duna e del mare e dei laghi costieri. Superfluo ribadire la bellezza dei “Giardini di Ninfa”, dei borghi medievali dei paesi dei monti Lepini, del Parco nazionale del Circeo. Della storia della Via Appia – la “regina Viarum”, crocevia di tante persone e merci da e verso Roma, oggi prossima, ci auguriamo, ad entrare nel patrimonio dell’Unesco. 

Allora credo sia il caso – conclude Pagliari – di fermarsi un attimo, ringraziare per il dono del nostro territorio, rimboccarci tutti insieme le maniche e lavorare per assicurare un futuro migliore a Latina e alla sua provincia, che quest’anno fra l’altro compirà novant’anni. Lo si può fare solo insieme, ringraziando e non denigrando chi ci ha introdotti in questo nuovo percorso. E io continuo a fare il tifo per Latina, ma sarei ugualmente felice se dovesse vincere Gaeta, così come ha giustamente detto anche il Sindaco di Latina Matilde Celentano”.

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