FORMIA: “SU ACQUACOLTURA E CARTA TUTTO TRENO PAGHIAMO PREZZO ALTISSIMO”

Acquacoltura e cancellazione Carta Tutto Treno a Formia: “Il nostro territorio sta pagando un prezzo altissimo”

“Nell’ultimo Consiglio Comunale abbiamo affrontato due temi sui quali le scelte della Giunta Rocca rischiano di essere un vero e proprio tradimento per il nostro territorio: Acquacoltura e cancellazione Carta Tutto Treno.  Su entrambi ci saremmo aspettati maggiore coraggio da parte dell’Amministrazione di Formia.

Per quanto riguarda la cancellazione della Carta Tutto Treno, la nostra mozione ci sembrava  chiara e ragionevole: chiedere ufficialmente alla Regione Lazio di ripristinare un’agevolazione in vigore da circa vent’anni, utilizzata praticamente  da tutti i pendolari del nostro comprensorio che ogni giorno devono raggiungere Latina o Roma per lavoro o studio. Si chiedeva anche di potenziare le agevolazioni per i pendolari e di aprire un tavolo di confronto regionale sulle problematiche del trasporto ferroviario.

Pensavamo che non sarebbe stato difficile esprimersi su questi punti in modo unanime, eravamo convinti che i tanti pendolari del Golfo meritassero almeno un atto formale di sostegno da parte del Comune di Formia.

La maggioranza ha deciso invece di rinviare la mozione, riservandosi ulteriori approfondimenti. Mentre si approfondisce, tantissime persone continueranno a pagare cifre spropositate per raggiungere il proprio posto di lavoro (l’abolizione di questa agevolazione potrà comportare un aumento di circa 2000 euro l’anno per ogni pendolare).

Sull’Acquacoltura avevamo chiesto, insieme alle altre minoranze, un aggiornamento sull’iter di delocalizzazione degli impianti, anche alla luce dell’ intervento di modifica della delibera dell’Area Sensibile da parte dell’Assessora regionale Elena Palazzo. Una modifica che paradossalmente rischia non solo di complicare l’iter di spostamento, ma che può aprire la strada ad un ampliamento indiscriminato degli impianti nel Golfo. Esattamente il percorso opposto a quello costruito faticosamente in questi ultimi anni e non ancora completato.

Riconosciamo al Sindaco di Formia l’onestà intellettuale di aver ammesso la pericolosità di questo provvedimento, tanto dall’ essere intervenuto per chiedere chiarimenti alla Regione.

Peccato però che su questo tema il quadro normativo era già chiaro: gli impianti nel Golfo non possono rimanere (le concessioni sono scadute nel dicembre 2020), i Comuni (a cui spetta la competenza) possono, se vogliono, rilasciare le concessioni esclusivamente in siti off-shore indicati dalla Carta Vocazionale Regionale dell’Acquacoltura. La Regione doveva vigilare sul rispetto della Carta Vocazionale da parte dei Comuni e, nel caso,  sostenere le imprese nelle nuove collocazioni, invece sta facendo confusione e producendo ulteriori ritardi. L’Amministrazione di Formia si faccia carico di chiedere il rispetto della normativa regionale anche da parte del Comune di Gaeta.

In conclusione, ci lascia perplessi che su questi temi si stiano facendo notevoli passi indietro nonostante la presenza di tanti rappresentati di questo territorio nell’Amministrazione Rocca”.

A dichiararlo, in una nota, i consiglieri comunali Luca Magliozzi e Alessandro Carta (Gruppo Partito Democratico-DemoS-FPdS).

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