Come riportato in Baby squillo e festini: nei guai il custode del cimitero di Sezze, Fausto Castaldi, il custode del cimitero di Sezze, risulta indagato per induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento della prostituzione. Ad esser state indotte a prostituirsi sarebbero due ragazze, una di 16 anni e l’altra addirittura 13. Ce ne sarebbe anche una terza. I fatti si sarebbero ripetuti nel 2015 e nel febbraio 2019.
L’uomo non solo avrebbe accompagnato a Roma le ragazze per farle prostituire, ma avrebbe consentito che le due minorenni svolgessero prestazioni sessuali a pagamento all’interno della casa a lui assegnata come dipendente comunale all’interno del cimitero.
LA PRESENZA DELLA PISCINA BEN NOTA AGLI AMMINISTRATORI DI SEZZE
Se l’eventuale attività di sfruttamento della prostituzione non era nota agli amministratori setini, diverso è il discorso sulla presenza della piscina fino al giugno dello scorso anno e su alcuni comportamenti, a dir poco, incresciosi assunti dal Castaldi ben descritti in Al Cimitero di Sezze una piscina…almeno fino a pochi mesi fa.
LE FOTO DELLA PISCINA GIRANO VIA WAPP
Il 27 aprile 2018 arriva sul cellulare della consigliera Rita Palombi di Sezze Bene Comune una foto del satellitare di google che riprende in maniera chiara la presenza di una piscina all’interno del cimitero nell’area di pertinenza del guardiano. La foto viene immediatamente inoltrata ad una chat in cui sono iscritti tutti i membri di Giunta, compreso il sindaco Sergio Di Raimo (PD), e i membri del Consiglio.
RIMOZIONE DELLA PISCINA
L’8 giugno Di Raimo dispone la rimozione della piscina, che sarebbe avvenuta effettivamente il 16 giugno, ma tre giorni dopo la decisione del sindaco avviene un episodio deplorevole in aula consiliare. Sono presenti i consiglieri di maggioranza Armando Uscimenti (PD), Enzo Polidoro (Sezze Futura), Federica Fiorini (PD), Alessandro Ferrazzoli (Sezze protagonista) e la consigliera di opposizione Palombi in attesa che arrivino i due consiglieri Serafino Di Palma e Giovan Battista Moraldo di Biancoleone per dar inizio ai lavori in commissione.
DELLE URLA ALL’IMPROVVISO
Irrompe nell’aula “Alessandro Di Trapano” il custode cimiteriale Fausto Castaldi sbraitando e urlando parole poco comprensibili all’indirizzo della Palombi. Interviene allora Uscimenti ad accompagnare il dipendente pubblico fuori dall’aula. La consigliera dello Scalo informa subito Di Raimo dell’accaduto.
LA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO
Pochi giorni dopo, durante una riunione dei capigruppo in Consiglio, la Palombi segnala l’accaduto chiedendo che l’Amministrazione adotti provvedimenti disciplinari verso il proprio dipendente. I colleghi la invitano invece a denunciare il fatto alla stazione dei Carabinieri. La Palombi pone di contro la questione dal punto di vista del rispetto nei confronti delle Istituzioni e del Consiglio comunale nel suo complesso senza sporgere denuncia.
LA PISCINA E LE MANSIONI DEL CUSTODE AL QUESTION TIME
12 novembre. Il documento è stato protocollato in Comune già due mesi prima, Giovan Battista Moraldo, coordinatore setino di Forza Italia e consigliere di opposizione, interroga durante il question time l’allora assessore agli affari generali e patrimonio Pietro Ceccano sulla presenza di una piscina privata all’interno del perimetro della Casa cimiteriale.
FUNZIONI CIMITERIALI DAL 2016 ALL’SPL
Nella stessa interrogazione si chiede se la municipalizzata Servizi Pubblici Lavori (SPL), sulla base della delibera di Giunta n. 56 (16/5/2016) e della delibera consiliare n.78 (26/11/2016), si occupi effettivamente della gestione dei servizi cimiteriali, inumazione, esumazione, tumulazione, pulizia, mantenimento e custodia. Moraldo sostanzialmente vuole capire da Ceccano come mai un operaio inquadrato nell’organico dei Servizi Pubblici del Comune si occupi della custodia cimiteriale, nonostante questa materia debba esser ad appannaggio esclusivo della Spl.
UN TRASFERIMENTO DI FUNZIONI CON DEROGA
Le risposte dell’assessore lasciano spazio ad una marea di dubbi e di quesiti sull’ipotesi che ci sia stato o meno qualcuno all’interno (o qualcuno di molto influente all’esterno) della burocrazia comunale a sostenere la posizione lavorativa di Fausto Castaldi. Ceccano riferisce che il 23 dicembre 2016 il segretario comunale Gloria Di Rini, in qualità di dirigente dell’area 3 servizi tecnici del Comune di Sezze, e l’amministratore dell’Spl Bernardino Quattrociocchi hanno sottoscritto un contratto di natura privatistica con il quale si disciplina l’esecuzione dei servizi cimiteriali da parte dell’azienda municipalizzata.
IL CONTRATTO COMUNE/SPL
Il 10 gennaio 2017 è stato effettuato il trasferimento delle funzioni e, a seguito della sottoscrizione del verbale di affidamento dei servizi cimiteriali (7 febbraio 2017), è stato inviato all’azienda il prospetto riepilogativo delle mansioni che dovranno svolgere i dipendenti dell’Spl. Contemporaneamente è stato trasmesso al signor Castaldi, dipendente comunale e non dell’azienda, l’ordine con il quale si richiama l’elenco delle attività da svolgere in coerenza con la categoria di inquadramento contrattuale di appartenenza. In sostanza all’Spl sono state trasferite tutte le funzioni cimiteriali di esumazione, tumulazione e manutenzione ecc, ad eccezione di quella di custodia che è rimasta in capo al Castaldi.
LA RELAZIONE SULLA PISCINA DI CALDAROZZI E PANFILIO
In riferimento alla piscina fuori terra Ceccano dichiara che poco prima della rimozione della struttura il Comune ha redatto una relazione: il documento congiunto a firma del comandante della polizia locale Lidano Caldarozzi e del responsabile del settore 6-Servizi di Lavori Pubblici Maurizio Panfilio. Nel resoconto è riportato che all’interno del perimetro del cortile annesso all’abitazione non visibile all’esterno è presente una piscina alta 1 metro, lunga 5,65 metri e larga m. 3,53 e rivestita su due lati con tavole doghettate in legno fissate con viti a protezione di eventuali danni derivanti da agenti atmosferici ed animali. Per quanto costatato, i sottoscritti ritengono che non vi siano violazioni urbanistiche e regolamentari in quanto la struttura ha le caratteristiche della temporaneità e per le quali non sono previsti permessi a costruire.
ALL’OMBRA DEI CIPRESSI
La piscina visualizzabile tuttora tramite le foto satellitari sarebbe quindi lunga solo 5,65 metri. In un luogo sacro, per giunta di proprietà comunale, il guardiano sarebbe quindi autorizzato ad installare una piscina per rinfrescarsi durante i periodi estivi? Fatto sta che si tratta di una vicenda che lascia l’amaro in bocca a prescindere da future svolte d’indagine e dagli esiti processuali. Mettendo in fila tali fatti, c’è più di una sensazione che qualcuno, all’interno del Comune o all’esterno, abbia lasciato troppo margine di azione al custode e abbia dimostrato un’eccessiva tolleranza nei suoi confronti.