La Failc Confail è al fianco dei lavoratori del comparto agrario nazionale, oggi seriamente preoccupati dalle politiche assolutiste che il Parlamento Europeo sta attuando contro le aziende dove sono occupati
“Di colpo, l’agricoltura e la zootecnia di tutta Europa – spiega una nota del Segretario Nazionale Failc Confail, Gianni Chiarato – sono chiamate a rispondere dei cambiamenti climatici e vengono indicate come le prime responsabili delle condizioni allarmanti di cui sono oggetto i territori e le città italiane.
Noi vogliamo invece segnalare che agricoltura Italiana è alla base della produzione delle eccellenze gastronomiche che rappresentano la nostra cultura e la nostra storia e che sono attualmente la ragione per cui l’Italia è famosa nel mondo.
Gli spaghetti, il parmigiano reggiano,il salame, la mortadella , il prosecco, la mozzarella, la pizza, sono espressioni in uso nell’intero pianeta e sono frutto del lavoro agricolo italiano.
Sono produzioni che danno lavoro a decine di migliaia di aziende, spesso composte da numeri ridotti di addetti.
La zootecnia italiana è anche quella della transumanza degli ovini e quindi dei prodotti caseari preziosi e dell’immensa storia che è legata a questo tipo di allevamento.
Tutto questo e molto altro è in forte pregiudizio grazie alla pessima interpretazione della UE verso il lavoro e le produzioni agricole.
Il lavoro in agricoltura è duro e faticoso ma è ricco di dignità, che va tutelata e protetta, viste le pericolose ricadute che può avere per tutti se questo viene messo in pericolo da politiche che guardano in modo insensato al futuro delle nostre coltivazioni.
Scelte imposte con improvvisazione produrranno perdita di forza lavoro, calo del prodotto interno lordo, e deprezzamento delle rendite fondiarie ed aziendali.
Ma quello che più ci preoccupa è l’innalzamento dei prezzi al consumo, effetto che renderà la vita di ogni lavoratore e lavoratrice d’Italia ancora più difficile e ridotta di quanto non lo sia oggi. A tutti e tutte loro va la mia piena solidarietà ed il mio consenso sindacale”.
