I comitati dell’area inviano una nota a Comune di Pontinia, Provincia di Latina, Prefettura, Consorzio unico del Lazio e Comal spa
Nella Conferenza delle Nazioni Unite appena conclusasi a Dubai sui Cambiamenti Climatici un Rappresentante di Stato ha dichiarato: “se qualcuno oggi si può sedere al fresco di una pianta vuol dire che qualcuno l’ha piantata tempo fa”.
“Nel nostro piccolo, a Mazzocchio di Pontinia, accade che non viene rispettato ciò che è previsto dalla Concessione di Autorizzazione per realizzare impianti fotovoltaici per la produzione di Energia green, dunque, significa energia che può essere prodotta in modo da proteggere l’ambiente naturale, e che proviene da fonti che non danneggiano l’ambiente e sono sempre disponibili, come il vento e la luce solare.
L’energia green comprende tutta l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili quali il sole, il vento, l’acqua e le biomasse. Essa si contrappone all’energia convenzionale ricavata bruciando combustibili fossili come petrolio, carbone o gas naturale. I Comitati, pur d’accordo per ricercare Energie Alternative per lo sviluppo e l’utilizzo di fonti ed energie pulite, segnalano che l’Area industriale di Mazzocchio e Zone circostanti che fanno parte del Nucleo Industriale del Consorzio Unico del Lazio, siamo ormai al Paradosso.
In un’area così piccola siamo giunti ormai a 140 ettari di impianti fotovoltaici che hanno invaso il territorio e stanno riducendo ormai gli spazi per gli insediamenti industriali futuri. Il Consorzio Industriale di Mazzocchio, per il suo sviluppo futuro, deve consentire e ampliare le opportunità per altri insediamenti per raggiungere, come obiettivo, la sua Centralità sfruttando la vocazione del territorio per cui è stato creato.
Come se non bastasse questo eccesso di impianti fotovoltaici, oltreché a ridurre, come abbiamo detto, gli spazi per insediamenti di Industrie, Fabbriche e Artigiani, snatura la vocazione agricola del territorio. Ma oltreché a questi deficit di insediamenti futuri, sta accadendo qualcosa ancora più grave perché non vengono impiantate essenze arboree come è previsto nell’Autorizzazione del progetto, conditio sine qua non della Concessione.
Le piante, infatti, oltreché a svolgere un ruolo per diminuire l’impatto ambientale per le zone di pregio ambientale e monumentale, attraverso la fotosintesi clorofilliana delle foglie (le piante) assorbono l’anidride carbonica (CO2) e l’acqua liberando ossigeno. Inoltre, considerato che trattasi di terreni a vocazione agricola, questi si potrebbero coltivare, negli spazi liberi, con alcuni tipi di verdure ed essenze”.
“Invitiamo gli enti e il Consorzio Unico del Lazio ad emanare disposizioni e regolamenti affinché:
1) venga rispettata la Normativa per la Piantumazione di Colture Arboree davanti agli impianti fotovoltaici che si stanno o sono stati già realizzati(come previsto dalle Licenze Autorizzative concesse).
2) Regolamentare, limitando l’uso dei terreni agricoli nelle aree di Mazzocchio e zone circostanti, per gli impianti con pannelli fotovoltaici, per consentire nuovi insediamenti industriale e artigianali”.