Una truffa da quasi 2 milioni di euro: finisce il processo a carico di due fratelli commercialisti di Terracina e un messo di Equitalia
Il secondo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Francesca Coculo, ha dichiarato prescritti i capi d’imputazioni, tra i quali l’associazione per delinquere, di cui dovevano rispondere due fratelli commercialisti di Terracina e un messo di Equitalia. L’inchiesta, portata avanti dalla Guardia di Finanza di Terracina, con il coordinamento del sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, aveva portato all’avviso di garanzia nel novembre del 2014.
Falso, truffa, ricettazione e appropriazione indebita, nonché associazione per delinquere con le aggravanti di aver cagionato un danno di rilevante entità commettendo il reato con abuso di prestazione d’opera. Queste erano le accuse nei confronti dei truffatori che, con l’aiuto del messo di Equitalia, avrebbero sottratto all’erario quasi due milioni di euro tra il 2010 e il 2014. Gli imputati erano difesi dall’avvocato Cellini e dall’avvocato Del Monte.
Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, l’Iva e i contributi Inps, invece di essere versate nelle casse dello Stato, venivano fatte confluire direttamente nei conti correnti dei “professionisti” incaricati dei versamenti. Un comportamento che si è ripetuto nel tempo a danno di contribuenti, alcuni dei quali, hanno scoperto proprio dai finanzieri che le loro dazioni di denaro contante corrisposte ai commercialisti non venivano versate all’erario.
In tali circostanze – ricostruiva la Guardia di Finanza – per rassicurare i loro clienti, i commercialisti, necessitavano della complicità di impiegato (in pensione dal 2008), di Equitalia spa che, avuta nella sua disponibilità la cartella esattoriale da notificare al contribuente per il pignoramento dei beni, la consegnava allo stesso studio professionale in modo da lasciare il cliente all’oscuro di ciò che stava accadendo.
Sarebbero state una cinquantina tra persone fisiche, ditte individuali e società a responsabilità limitata i contribuenti “gestiti” in questo modo dai professionisti. Un caso che ebbe una eco mediatica rilevante, dal momento che se ne occupò anche la nota trasmissione televisiva “Le Iene” nel 2013, raccontando le storie di alcune famiglie di artigiani rovinate dalla condotta illecita dei commercialisti di Terracina.
Ora, una mannaia ha cancellato tutto: prosciolti tutti per intervenuta prescrizione.