Legambiente Terracina, in occasione della giornata internazionale contro la corruzione che si celebra il 9 dicembre, in tutto il mondo, annuncia di aver inviato giorni fa le proprie osservazioni e proposte alla sezione “rischi corruttivi e trasparenza” del Piao 2023-2025 del Comune di Terracina e ricorda le diverse vicende giudiziarie che vedono coinvolti amministratori, dirigenti e funzionari del comune di Terracina chiedendo massima attenzione agli organi preposti all’anticorruzione
Anche Legambiente Terracina celebra la Giornata internazionale contro la corruzione, proclamata dalle Nazioni Unite, nel ventesimo anniversario della Convenzione ONU contro la corruzione, per sensibilizzare i cittadini terracinesi ed essere in prima linea #UnitedAgainstCorruption nella lotta e nella prevenzione. Come giustamente affermato oggi dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “La corruzione altera la vita delle persone e attacca i diritti di ciascuno, corrode le fondamenta della società, mina lo Stato di diritto, altera i mercati. Combattere questa piaga è un dovere delle Istituzioni e, al tempo stesso, un impegno etico e civile delle forze sociali, delle comunità, dei cittadini”.
Legambiente Terracina, in risposta al recente “Avviso di consultazione pubblica emesso dal Comune di Terracina per la presentazione di osservazioni e/o proposte per l’aggiornamento della Sezione “Rischi corruttivi e trasparenza” del Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2024-2026 del COMUNE DI TERRACINA”, ha infatti protocollato nei giorni scorsi un documento di Osservazioni e Proposte (Protocollo n. 0080913 del 30-11-2023).
È di pubblico dominio che Terracina presenti dei forti rischi di infiltrazione e corruttivi anche alla luce di indagini, sequestri e processi in corso, che coinvolgono amministratori, funzionari e impiegati del Comune e già anni fa chiedemmo, in occasione di un nostro evento dedicato alla memoria del compianto Giudice Giovanni Falcone, la costituzione di un Osservatorio comunale permanente sulla Legalità e Sicurezza, per promuovere una cultura del rispetto e della legalità, facendo sintesi delle diverse realtà sociali presenti nel territorio cittadino che a vario titolo pongono la questione di legalità e sicurezza e ponendo al centro il monitoraggio di tutti i progetti a valere sul PNRR e comunque ogni grande progetto e appalto, per evitare rischi di grave infiltrazione e di corruzione. Il nostro Circolo locale e’ stato sempre molto attivo nelle denunce di sospetti illeciti ed abusi, con una elevata esposizione che è anche costata una querela da parte dell’Ex Vice Sindaco (poi coinvolto in una pesante questione giudiziaria, arrestato, rinviato a giudizio e imputato) alla Presidente del Circolo locale, querela dalla quale è stata poi pienamente prosciolta. Legambiente è poi parte civile nel processo per lottizzazione abusiva “ex Proinfantia” attualmente in corso e parte offesa riconosciuta dalla Procura in un altro processo per abuso edilizio costiero dove ci siamo già presentati alla prima udienza come parte civile.
Per quanto riguarda le aree “RISCHI CORRUTTIVI” proposte dal Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO) 2023 – 2025 del Comune di Terracina approvato con VERBALE DI DELIBERAZIONE COMMISSARIALE ASSUNTA CON I POTERI DELLA GIUNTA COMUNALE N. 70 del 15/05/2023 ci siamo concentrati in particolare sulla area B Affidamento di lavori, servizi e forniture – Contratti pubblici che presenta un valore di 18 (critico) e 5 (altamente critico) e sull’area H – Governo del territorio che presenta un valore di 26 (critico), sorprendendoci che dopo tutti i sequestri e i processi per abusivismo edilizio, questa area NON presenti un valore ALTAMENTE CRITICO!
Per quanto riguarda le misure di controllo abbiamo proposto, anche alla luce di quanto riportato dalla ultima relazione della DIA per la Provincia di Latina e i rischi di infiltrazione, di introdurre una sorveglianza più stringente in particolare sugli Uffici Comunali che trattano pratiche concessorie (edilizie e balneari) o sugli Uffici che istruiscono appalti molto consistenti (Appalto dei Rifiuti, Appalto del Verde, Appalto per la gestione del canile, Appalto per la gestione del Trasporto pubblico urbano e scolastico, Affidamenti all’Azienda Speciale) vigilando sulle proroghe tecniche di questi appalti, e con uno screening preventivo che attesti la indipendenza da qualsiasi pressione indebita, e con misure di rotazione ed avvicendamento adeguate e avendo cura di giustificare, dandone atto nello stesso bando o nella determinazione a contrarre, l’eventuale previsione di requisiti o condizioni che restringano lo spettro di partecipazione alla gara. Inoltre abbiamo proposto la pubblicazione di tutti i verbali delle conferenze dei servizi e dei permessi di costruire rilasciati e degli altri titoli autorizzativi, così come riteniamo cruciale che per ogni appalto superiore ai 20.000 euro ci sia una apposita area del sito comunale nella quale sia conservato il fascicolo con tutti gli atti. Per quanto riguarda le misure di definizione e promozione dell’etica e di standard di comportamento riteniamo poi imprescindibile che vengano emesse circolari/comunicazioni che vietino l’accesso continuo agli uffici comunali di imprenditori terzi, o di ex-amministratori o ex-dirigenti che per qualsivoglia motivo abbiano interessi negli appalti in corso o in fase di predisposizione, istituendo anche per ragioni di sicurezza, un registro degli accessi agli Uffici, che dovranno essere tutti motivati. Tale registro potrà essere utilizzato, nel rispetto della legge sulla Privacy, per effettuare una periodica sorveglianza sugli accessi, le loro tipologie, e la durata di ciascuno.
Infine abbiamo rilevato, analizzando le Relazioni finali del 2021 e 2022 disponibili sul sito nella sezione ANTICORRUZIONE (che peraltro suggeriamo di rendere più visibile e non annidata all’interno di una generica voce “ALTRO” del sito comunale!) che non vi è traccia del terremoto accaduto prima con l’operazione #scheggia arrivata a giudizio con pesanti condanne in primo grado con l’aggravante dell’utilizzo delle modalità mafiose nell’ambito della campagna elettorale per le consultazioni amministrative di Terracina del 2016, poi con l’operazione #freebeach e l’operazione #feronia che ha coinvolto comunque l’Amministrazione (sia il livello politico che il livello amministrativo) al punto da portarla ad una gestione commissariale, nonostante nell’ultima Relazione Semestrale della Direzione Investigativa Antimafia si affermi testualmente che a Terracina “è emersa una pluralità condotte penalmente rilevanti connessi con la gestione dei servizi relativi alla balneazione, a illegittime sanatorie riguardanti opere e manufatti insistenti nel pubblico demanio marittimo, a lavori e opere pubbliche eseguite e commissionate dal Comune di Terracina”. In particolare non abbiamo nessuna traccia dei rilievi mossi dalla magistratura inquirente a diversi dirigenti e funzionari del Comune di Terracina proprio nel settore Gare e Appalti e Governo del Territorio, coinvolti in questi anni in alcuni procedimenti giudiziari (Free beach, Feronia, ex Pro Infantia, ex Corafa).
“Come Legambiente siamo ben consci, proprio per il fatto di essere un portatore di interesse diffuso molto attivo nelle denunce e ora parte civile nei processi scaturiti dalle denunce, della criticità della situazione terracinese e pertanto auspichiamo fortemente che il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e Trasparenza designato con Decreto Commissariale con i poteri del Sindaco n. 1394 del 09 gennaio 2023, e la Commissione Consiliare sulla Trasparenza (che inspiegabilmente ancora non è stata attivata nel nostro Comune!), assumano un ruolo sempre più attivo, direi chiave, per la prevenzione e la lotta alla corruzione e che definiscano finalmente un Regolamento per la prevenzione e la repressione della corruzione e della trasparenza (ad oggi mancante), che mettano al corrente in modo organico nelle relazioni di fine anno, i diversi enti sovraordinati (ANAC in primis) su tutto quello che accade e coinvolge l’Amministrazione, attualmente colpita da indagini e processi in corso, e anche alla luce della Relazione Semestrale della DIA 2021, dove si evidenziano nella provincia di Latina, più in generale “tentativi di condizionamento e d’infiltrazione nei locali apparati amministrativi e politici, che rappresentano inoltre per le consorterie un obiettivo primario propedeutico, di fatto, a orientare l’aggiudicazione delle gare d’appalto o ad agevolare il rilascio di concessioni e autorizzazioni amministrative, soprattutto nel settore edilizio e balneare” e “conseguono le crescenti e sempre più sofisticate esigenze di riciclaggio dei sodalizi che non possono prescindere dalla collaborazione con soggetti compiacenti dell’imprenditoria operanti sul territorio della provincia pontina”, dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano”, Consigliere Nazionale dell’Associazione, Dirigente del Raggruppamento Guardie Ambientali e Zoofile Volontarie Legambiente della Provincia di Latina.