“In merito ad alcune notizie apparse su qualche organo di stampa relative alla sentenza della Corte di Appello di Roma del 2 novembre 2023, che ha dichiarato la legittimità del licenziamento di Saverio Motolese da parte della Federlazio, annullando la precedente decisione del Tribunale di Latina, si ritiene opportuno chiarire la vicenda con le presenti precisazioni.
In base a questa sentenza si sottolinea che il Motolese dovrà anche restituire alla Federlazio le somme corrisposte come indennità sostitutiva di preavviso e supplementare di recesso nonché le spese legali.
Rispetto alla richiesta di danni, in ordine alla sottrazione di dati informatici da parte di Saverio Motolese, è bene ricordare che la Procura di Roma, con decreto del 21 febbraio 2022, ha ritenuto di citarlo in giudizio avanti il Tribunale di Latina: “per reati di cui agli artt. 81 c.p.v., 110, 615 ter, 61 n. 2 e 11 c.p., per essersi introdotto nel sistema informatico della Federlazio, protetto da misure di sicurezza, per copiare i dati identificativi con gli indirizzi degli associati …, con finalità di costituire un’altra associazione”.
Nel conseguente giudizio instaurato, il Tribunale Penale di Latina, con prossima udienza del 24 gennaio 2024, è chiamato a valutare il rinvio a giudizio del Motolese per i sopradetti reati, contestati dal Pubblico Ministero. Federlazio, in tale giudizio, si è costituita come parte civile per la richiesta dei danni provocati dal Motolese per le condotte sopra indicate dallo stesso Pubblico Ministero”.
Così, in una nota, Federlazio.