I Comitati anti-Sep tornano a denunciare la situazione dell’impianto di produzione compost: “Gestione fallimentare quella dell’amministratore giudiziario”
“La situazione attuale della Sep di Mazzocchio, dopo che è stata fatta chiudere in seguito agli esposti dei 3 Comitati Uniti, dimostra la gestione fallimentare della Direttrice Carmen Silvestri, nominata dal Tribunale e dalla DDA di Roma”. A sostenerlo i Comitati Mazzocchio – Boschetto, Gricilli e Macallè – Il Fontanile.
“Questa Amministratrice giudiziaria, che rappresenta quindi lo Stato, – spiegano i Comitati – doveva riportare la Sep nell’alveo del rispetto delle regole, eliminando le emissioni ed i miasmi nauseabondi, che rendendo l’aria irrespirabile hanno afflitto negli anni della sua gestione circa 30.000 persone residenti nei Comuni di Sonnino, Priverno e Pontinia. Invece l’Amministratrice giudiziaria Silvestri ha lasciato la Sep con circa 100.000 tonnellate di rifiuti al suo interno e senza aver risolto alcun problema”.
“Come sono stati spesi i circa 3 milioni di euro pubblici per il suo ammodernamento, visto che i problemi dei miasmi e puzze varie sono continuati più di prima? Inoltre un incendio successivo ha distrutto il capannone mandand .in fumo soldi pubblici e speranze future”.
I tre Comitati hanno quindi inoltrato una comunicazione alla stessa Amministratrice e ai vari enti coinvolti, tra cui Prefetto di Latina, Sindaco di Pontinia e Carabinieri.
Secondo i cittadini le operazioni di carico dei mezzi vengono ancora svolte all’aperto anziché al chiuso ed in ambiente confinato con captazione degli odori molesti. I portelloni di apertura dello stabilimento sono tenuti completamente aperti tutto il giorno, e talvolta anche la notte, ciò in contrasto con la rassicurazione dall’amministratrice giudiziaria che comunicava che i problemi erano “in corso di risoluzione”.
Inoltre “dai mezzi cadono, sulla pubblica strada adiacente lo stabilimento, rifiuti inquinanti e contenenti anche plastiche, che rimangono a terra e che nei giorni scorsi, a causa delle piogge, hanno potenzialmente determinato anche un inquinamento alle acque essendo essi proprio a ridosso del corso d’acqua “Fosso ‘de Lorenzi” che peraltro alimenta i canali di irrigazione agricola in tutta la zona. I miasmi sono ancora presenti rendendo disagevoli le condizioni di vita nella zona”.