Nuovo appuntamento per “Gaeta, città dei bambini” il progetto dedicato ai diritti dell’infanzia realizzato dal Centro Adozioni Internazionali e dal Comune di Gaeta, che riguarda il gemellaggio culturale tra la Biblioteca Comunale ‘Salvatore Mignano’ di Gaeta e la biblioteca dell’ Istituto comprensivo ‘Don Bosco-Melloni’ di Portici (NA) di cui è dirigente scolastica la prof.ssa Pierangela Ronzani, già dirigente dell’ I.C. “P. Amedeo” di Gaeta.
Questa, infatti, è la settimana dedicata a “Ioleggoperchè” la più grande iniziativa nazionale di promozione della lettura e di raccolta dei libri in favore delle biblioteche. Organizzata dall’Associazione Italiana Editori, è resa possibile dal sostegno del Ministero della Cultura attraverso il Centro per il Libro e la Lettura ed è portata avanti in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
La norma di riferimento per questo appuntamento è l’art. 17 della Convenzione ONU: “Gli Stati parti riconoscono l’importanza della funzione esercitata dai massmedia e vigilano affinché il fanciullo possa accedere a una informazione e a materiali provenienti da fonti nazionali e internazionali varie, soprattutto se finalizzati a promuovere il suo benessere sociale, spirituale e morale nonché la sua salute fisica e mentale. .. lettera c) incoraggiano la produzione e la diffusione di libri per l’infanzia;”
Dunque, la biblioteca comunale di Gaeta e quella scolastica di Portici si sono donate rispettivamente il libro “L’adozione tra i banchi di scuola”e il romanzo “L’isola del tempo perso” di Silvia Gandolfi.
Il primo testo raccoglie storie di adozione nella forma della favola e della poesia; è stato realizzato nell’ambito di un progetto scolastico da parte dell’associazione ‘Ernesto” – Ente autorizzato alle adozioni internazionali in Ungheria .
Il romanzo della Gandolfi è invece un omaggio al diritto alla noia perchè annoiarsi fa bene! Imparare a gestire la noia è una competenza che aiuta lo sviluppo di altre capacità utili alla crescita, tra cui fiducia in sé stessi, autostima, gestione di frustrazione e rabbia, prendere decisioni. Quindi, concediamo ai nostri figli di annoiarsi, ma creativamente!
Il testo, di cui si riporta una sintesi, è stato proposto dal prof. Mario De Martino e dalla prof.ssa Lea Ruggiero
“Dove vanno a finire le cose smarrite?
Oggetti, idee, speranze, occasioni, pensieri e, addirittura, persone?
Arianna e Giulia, perdendosi durante una gita scolastica, lo scoprono ben presto.
Sputate da un grosso Vulcano, si ritrovano su una stranissima spiaggia piena degli oggetti più disparati. Qui incontrano una strana banda di bambini, apparentemente selvaggi, che le accolgono come una grande famiglia e spiegano loro la natura di quel luogo misterioso.
Questa è l’Isola del Tempo Perso, uno spazio in cui va a finire tutto ciò che si perde.
Ovviamente ci sono anche degli adulti sull’Isola: professori, artisti e navigatori solitari.
Di tempo, poi, ce n’è in abbondanza e i bambini posso fare ciò che vogliono e quando vogliono.
Comincia per le due ragazzine l’avventura più bizzarra della loro vita.
Si costruiranno un rifugio personale, scopriranno il plancton vulcanico, ammireranno tramonti infiniti e opere d’arte credute scomparse, incontreranno cannibali e scopriranno, infine, di avere una Missione speciale da portare a termine.
L’Isola e tutto il mondo sono infatti in grave pericolo: sulla Terra le persone non sanno più cosa vuol dire perdere tempo e fermarsi”.