Europa Verde Terracina: “A seguito del nostro accesso agli atti e della nostra interrogazione in consiglio comunale è chiaro che la biblioteca Olivetti, se tutto va bene, non riaprirà i battenti prima del 2025. Nel frattempo non si è organizzato in questi anni né la messa in sicurezza dell’imponente patrimonio librario di oltre 45.000 beni librari lasciati a marcire tra umidità, polvere e cenere e nessun servizio bibliotecario sostitutivo e la città resta in un grave stato di deprivazione culturale”.
Nella seduta di Consiglio Comunale del 27 Ottobre scorso, Europa Verde Terracina, dopo aver protocollato un accesso agli atti su tutte le delibere e determine degli ultimi anni, ed analizzato gli atti ottenuti, ha presentato una interrogazione per conoscere lo stato delle attività e i tempi necessari per la riapertura al pubblico della Biblioteca Comunale “ADRIANO OLIVETTI”. Per la Biblioteca, tristemente chiusa ormai dal 5 maggio 2021, nel 2022 sono stati stanziati 375.000 euro (300.000 dalla Regione e 75.000 dal Comune) per un intervento di recupero e miglioramento dei servizi culturali e delle condizioni per la sua fruizione fisica ed intellettuale.
L’interrogazione ha posto l’attenzione su molti punti importanti come la scelta, poi rivelatasi del tutto irrazionale, di proporre il trasferimento dei servizi bibliotecari al Palazzo della Bonificazione Pontina, allora già chiuso per i danni subiti dal disastro climatico del 29 ottobre 2018, o il sospetto che tutto l’imponente patrimonio librario (stimato dal Sistema Bibliotecario Sud Pontino in 45.774 beni librari alla data del 04/04/2019) sia ancora purtroppo a marcire nei locali chiusi ma umidi e pieni di infiltrazioni (e con qualche danno da incendio) della Biblioteca di Via Olivetti, o chiedendo conto dei motivi per i quali il progetto esecutivo è stato assegnato in ritardo solo a dicembre del 2022 visto che lo stesso era essenziale ai fini dell’erogazione della seconda tranche del 30% del contributo regionale, o se il progetto definitivo-esecutivo sia stato finalmente completato, consegnato ed approvato, e comunque quale sia il crono-programma preciso dell’intervento o quando l’Amministrazione pensa, realisticamente, di poter assicurare nuovamente il servizio alla cittadinanza, o come l’Amministrazione pensa, a regime, di poter gestire la Biblioteca per quanto riguarda il personale, le dotazioni e i servizi, necessari per garantire il suo funzionamento e la piena operatività e soprattutto perché, in attesa della sistemazione della Biblioteca Olivetti, non si è fatto nulla, in questi anni, per garantire comunque un servizio alternativo e come l’Amministrazione intende operare da subito per garantire comunque alla cittadinanza, agli studenti e ai turisti un servizio bibliotecario o quale sia il piano per fornire, in futuro, servizi bibliotecari migliori, più moderni e dimensionati in funzione delle reali esigenze della città.
Al riguardo, ricordiamo che era nato, dopo la chiusura della Biblioteca, anche un Comitato cittadino spontaneo, il quale in un comunicato stampa del 12 febbraio 2022, a seguito della ovvia impossibilità di attivare la Biblioteca nei locali del Palazzo della Bonificazione Pontina, proponeva di attivare nuovamente il servizio bibliotecario seppur in via temporanea nei locali dell’ex Tribunale. Dopo quel comunicato, è del 19 marzo 2022 un incontro alla presenza degli Assessori della allora Giunta Tintari, conclusosi poi con la predisposizione di un Dossier di ben 50 pagine nel quale si introduceva di nuovo l’ipotesi in chiave futuribile, ma da valutare in concreto, di riqualificazione dell’ex Mercato Arene come “casa della cultura” e nuova biblio-mediateca, al quale sono seguite altre lettere e email inviate al Commissario, nelle quali, si ipotizzavano, più concretamente, altri locali immediatamente disponibili, di proprietà comunale, come la Sala Appio Monti, recentemente ristrutturata, la Sala Valadier, all’interno dell’edificio comunale dell’Istituto Filosi, aule libere di edifici che ospitano scuole primarie e secondarie di primo grado con alcune idee a basso costo per riattivare da subito il servizio di prestito bibliotecario. Per tutto il 2023 invece cala l’attenzione e non abbiamo avuto purtroppo più nessuna notizia del Comitato, che si saremmo aspettati fosse presente con qualche rappresentante alla discussione della interrogazione in Consiglio.
“Purtroppo, il 27 Ottobre scorso in Consiglio Comunale, in risposta alla nostra interrogazione sullo stato delle attività inerenti la riapertura della Biblioteca cittadina Adriano Olivetti, si è compreso chiaramente che bisognerà attendere ancora molto prima di rivedere la Biblioteca aperta e fruibile. Il Progetto esecutivo/definitivo il cui incarico era stato affidato a dicembre del 2022, ad oggi, dopo 10 mesi non ha ancora completato l’iter di approvazione e nel frattempo l’Amministrazione ha dovuto chiedere, alla Regione Lazio, la proroga per affidare i lavori, impegno che scadeva il 15 Ottobre 2023 e che è stato prorogato appunto al 31 dicembre del 2023. Quindi nei prossimi 40 giorni lavorativi, perché tanto manca alla fine dell’anno, l’Amministrazione per rispettare i termini di proroga concessi dalla Regione a settembre, ed ottenere la seconda tranche pari al 30% del contributo regionale di 300.000€ concesso ad aprile del 2022, dovrebbe approvare il progetto definitivo, avviare la gara, assegnarla, produrre tutte le autorizzazioni ed i pareri previsti per legge, definire il contratto di appalto ed il verbale di affidamento dei lavori, rideterminare il quadro tecnico economico post gara. Ecco, riuscire a fare tutto ciò in 40 giorni ci sembra una impresa impossibile, e non vorremmo poi vedere addirittura revocato il finanziamento regionale! Dal momento dell’avvio dei lavori, poi sono previsti, abbiamo appreso dall’assessore competente, 270 giorni solari consecutivi feriali e festivi inclusi per completare l’opera. Insomma, restando con i piedi per terra, se va bene tra completamento dei lavori, decisione se affidare il servizio in gestione esterna o gestirlo internamente, soluzione dei problemi di personale e dotazioni, se ne parla forse nel 2025, e ci piacerebbe essere smentiti con i fatti. A questo, come è stato comunicato nella risposta in Consiglio con imbarazzante tranquillità, si somma anche il problema di spostare le decine di migliaia di beni librari dalla Biblioteca, spostamento senza il quale non è possibile dare l’avvio ai lavori, perché in questi due anni, nessuno si è preoccupato neanche di spostare e mettere in sicurezza il patrimonio librario, nonostante i fantomatici e ridicoli proclami di trasferire tutto ed attivare il servizio nel Palazzo della Bonificazione Pontina (chiuso dal 2018) con annessi caffè letterari e terrazze per la lettura, come riportato in un comunicato dell’Amministrazione del settembre del 2021. Abbiamo invece appreso che i volumi sono ancora a marcire nella Biblioteca tra polvere e cenere visto il principio di incendio di qualche anno fa, a seguito del quale non abbiamo capito se ci fu mai un intervento di ripulitura dei locali e dei volumi interessati. Sulle sorti della Biblioteca Olivetti, a due anni dalla sua chiusura, ancora non si riesce a vedere la luce e ci vorrà ancora molto tempo prima che i cittadini di Terracina, i suoi studenti ed i suoi turisti possano tornare ad avere uno straccio di servizio bibliotecario. Nel frattempo, in questi anni, oltre al rischio di perdere l’imponente patrimonio librario di oltre 45.000 beni librari, non si è stati in grado di organizzare una parvenza di servizio bibliotecario sostitutivo e neanche ci si sta lavorando, nonostante i proclami a favore della cultura che sentiamo quotidianamente. Su questi due aspetti gravi (rischio di perdita del patrimonio librario e assenza di un servizio sostitutivo) riteniamo possibili azioni sulle quali stiamo ragionando con i nostri legali. Ora ci sarebbe davvero da chiedersi i motivi veri per cui, pur in presenza del finanziamento, questo progetto è stato gestito con questa inefficienza, lentezza, inefficacia ed irresponsabilità, come se il fatto, grave, che la città fosse priva dei servizi di biblioteca non costituisse un problema ed una priorità per chi ha amministrato, in questi anni, la città, avendo invece favorito uno stato cronico di deprivazione culturale. Forse perché molti di quegli amministratori, non hanno avuto il privilegio, come me, di studiare e formarsi in quella Biblioteca, luogo simbolico della storia politica e culturale moderna di Terracina, un bellissimo pezzo di storia della nostra Città, realizzata nel 1958 su finanziamento di Adriano Olivetti e progetto dell’architetto Luciano Giovannini, come Centro Sociale della Comunità di Terracina nato dal Movimento Comunità fondato da Adriano Olivetti a Torino nel 1948. Una storia che, nonostante “le doglianze” espresse in Aula dall’assessore De Felice al riguardo, continuo a ritenere che non sia purtroppo conosciuta da molti cittadini ed amministratori di questa città, e l’Amministrazione invece dovrebbe impegnarsi per farlo. Noi continueremo a fare testimonianza e pressione in tutte le sedi comunale, regionale e nazionale e ci auguriamo che il Comitato cittadino spontaneo presto si risvegli e si unisca finalmente all’azione”. Gabriele Subiaco, Consigliere al Comune di Terracina per Europa Verde, co-portavoce di Europa Verde Terracina, Consigliere Nazionale di Europa Verde.