Fallimento della società di telecomunicazione Limecom srl: chiesto il rinvio a giudizio per il fratello del sindaco di Formia, Gianluca Taddeo
Il sostituto procuratore di Roma, Alessia Miele, ha chiesto il rinvio a giudizio per le ipotesi di bancarotta nei confronti di tre indagati: si tratta del 49enne Orlando Taddeo (imprenditore), fratello del sindaco di Formia Gianluca Taddeo, della 50enne di Santi Cosma e Damiano, Ylenia D’Aprano, e della 36enne campana di Castelvolturno, Valeria Papa.
Secondo la Procura di Roma, che ha svolto le indagini, si sarebbero verificate condotte che hanno portato al fallimento della società di telecomunicazione Limecom srl con sede nella Capitale. Taddeo è stato coinvolto in quanto ex amministratore unico dell’azienda fallita, mentre le due co-indagate hanno svolto il ruolo di liquidatrici della società nei periodi che vanno dall’anno 2012 al 2015.
Le indagini sono iniziate proprio in base alle risultanze evidenziate dalla curatela fallimentare della Limecom e dall’Agenzia delle Entrate. La curatela, parte offesa, è pronta a costituirsi parte civile.
Un’accusa delle più classiche, in materia di fallimenti e bancarotte, secondo cui si sarebbe verificato un danno patrimoniale pari ad un 1 e 845mila euro. Sia Taddeo che le liquidatrici sono accusati di aver sottratto e distrutto, con lo scopo di procurare a loro stessi un ingiusto profitto e contestualmente causare un pregiudizio ai creditori, parte dei libri e delle scritture contabili e sociali della fallita società in liquidazione.
Secondo gli inquirenti, il fallimento della società di telecomunicazioni sarebbe stato provocato da operazioni di natura dolosa consistite nel sistematico inadempimento delle obbligazioni tributarie e previdenziali sino al maggio 2020. Condotte che hanno portato al debito di quasi 2 milioni di euro.
Il prossimo 7 novembre avrà luogo l’udienza preliminare davanti al Gup capitolino Livio Sabatini. In quella sede si deciderà sul rinvio a giudizio o meno di Taddeo e delle due donne.