Contenzioso con la società edilizia: anche nel secondo grado amministrativo il Comune di Latina si vede dare ragione
Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dalla società Sud Invest Edilizia srl contro il Comune di Latina, finalizzato a riformare una sentenza del Tar. La società edilizia, sin dal primo ricorso al Tar, chiedeva all’ente di Piazza del Popolo un risarcimento da un milione e mezzo di euro in ragione di una convenzione stipulata con il Comune stesso che prevedeva la cessione di un’area interna a un Piano Particolareggiato urbanistico.
In cambio della cessione del terreno, la società avrebbe avuto dall’ente un premio di cubatura da 17mila metri quadrati in un’altra area localizzata da una delibera datata 2005.
Nel 2015, sempre il Consiglio di Stato stabilì che il Comune non solo doveva consegnare l’area da 17mila quadrati alla società edilizia, ma avrebbe dovuto pagare gli interessi sulla somma di un milione e mezzo della convenzione. Interessi rilevanti che andavano dal 1990, anno della stipula, al 2008. Gli interessi furono versati dal Comune, mentre non ci fu stessa prontezza nel trasferimento dei terreni.
Al che la Sud Invest, vista la situazione del terreno non consegnato, chiese indietro tutta la somma di un milione e mezzo di euro e ulteriori interessi dal 2008 al 2016. È così che si arriva al Tar che però respinge il ricorso della società edilizia, in quanto il Comune di Latina, rispetto al terreno, aveva dimostrato atteggiamento di collaborazione e la cessione non si era verificata solo per problemi formali del notaio e persino il rifiuto della stessa Sud Invest a farsi cedere il terreno, per il quale vi era una sentenza che obbligava il Comune.
Fatto sta che, ora, anche il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello della Sud Invest condannandola a pagare anche le spese per la somma di 5000 euro.
