Si è concluso nella giornata odierna il procedimento penale a carico di E.C., sessantacinquenne di Spigno saturnia, accusato nel novembre 2017 di aver maltrattato la moglie in più occasioni, mediante violenze sia verbali che fisiche, tanto da far richiedere più volte alla persona offesa, poi costituitasi parte civile, l’intervento delle forze dell’ordine e poi recarsi per le cure del caso presso il nosocomio Dono Svizzero di Formia.
Il capo d’imputazione contestato al sessantacinquenne che prevede già di per sé la reclusione fino a 6 anni, era ulteriormente aggravato, secondo l’ipotesi accusatoria, dai futili motivi, e veniva segnalato sin da subito come le presunte condotte criminose poste in essere dall’uomo avessero avuto corso dinnanzi a una minore di 13 anni, peraltro sotto tutela all’epoca dei fatti.
Il Giudice del Tribunale di Cassino, all’esito dell’ istruttoria dibattimentale, ha aderito alla tesi del difensore dell’imputato, l’avvocato Gaspare D’Elia, il quale tra l’altro ha rilevato come sin da subito vi fossero dubbi sulla genuinità di quanto narrato dalla persona offesa, essendovi viceversa molteplici elementi sia di ordine sentimentale che economico tali da poter ritenere pretestuosa denuncia querela sporta dalla donna all’epoca dei fatti.
Il Giudice ha ritenuto quindi assolvere l’imputato perché il fatto non sussiste.
