La Struttura della Casa della Salute di Priverno è in grande sofferenza, una situazione che peggiora nel periodo estivo
Si prenotano i pazienti per esami diagnostici presso l’isola di Ponza, magari convinti di mandarli in vacanza: se la salute non fosse una cosa molto seria ci sarebbe da ridere. L’avvento della Giunta Regionale, presieduta da Francesco Rocca, aveva fatto intravvedere Nuovi Sviluppi sulla Sanità in generale ed in modo specifico sulla Sanità di Prossimità, meglio nota come Sanità Territoriale.
Sebbene siano trascorsi 3 mesi dal suo insediamento e dopo le prime dichiarazioni di speranza, ancora oggi i Cittadini Utenti non hanno avvertito nessun miglioramento, anzi le crepe del SSN (o Pubblico) si allargano sempre più, lasciando i Cittadini sempre più disorientati ,basti pensare alle lunghissime liste di attesa a cui non si riesce a porre rimedio.
Fatta questa premessa, il Comitato di Boschetto,Gricilli e Macallè vuole scendere nei particolari sulla situazione della Casa della Salute di Priverno, chiamata anche Cittadella della Salute o prossima “Casa di Comunità”. In questa Struttura, che fa parte del Distretto sanitario Lt3 del Lepini, si incontrano disagi in cui vengono a trovarsi i Cittadini Utenti, che lamentano un organizzazione del Centro che lascia a desiderare ed una cronica carenza di Personale a cui non si riesce a porre rimedio.
Lungi da noi a voler fare allarmismi ma alcuni Pazienti si sono trovati, l’altro giorno, senza alcun avviso, la Struttura di Radiologia chiusa, perché il medico radiologo di Latina, che doveva refertare gli esami, era andato in ferie.
Non si può, ogni volta, lamentare da parte della ASL di Latina la carenza di Specialisti del ramo, mentre sarebbe stato più opportuno provvedere al servizio di lettura dei referti convenzionandosi con altri Radiologi, con relativa retribuzione, senza sovraccaricare ancor di più i medici in servizio.
Se poi tra questi Utenti ci fossero malati di patologie oncologiche, che erano stati prenotati con urgenza, per quali motivi la struttura sanitaria o il Cup o chi per esso non ha provveduto ad indirizzare l’Utente verso un altra struttura pubblica o privata, vista la gravità?
Ma si resta basiti quando al Cittadino viene proposto di fare gli accertamenti diagnostici presso l’isola di Ponza, scambiando magari un serio problema di salute per una gita turistica o una vacanza a Ponza. Ma al di là di queste carenze il Comitato di Boschetto intende analizzare, in prospettiva futura, la struttura di via Madonna delle Grazie, che nella Programmazione della passata Giunta Regionale di Zingaretti è stata penalizzata, e non solo per il passaggio da “Casa della Salute” a “Casa di Comunità”, come previsto da PNRR.
Allora ci si chiede: come mai non sono stati posti in essere, dalle Amministrazioni locali, interventi vari, magari coinvolgendo come si dovrebbe fare quando è in gioco la Salute Pubblica, Comitati e Forze Sociali, per scongiurare questo passaggio e magari chiedere con forza “l’Ospedale di Comunità” che prevede posti letto per gli accertamenti e per i malati cronici? Ben venga che queste opportunità siano state concesse ad altre Comunità dei Lepini, perché ne va la Salute dei Cittadini, ed allora ci si chiede perché Priverno ed il suo Comprensorio Lepino – Ausono (Priverno, Sonnino, Roccasecca, Prossedi, Maenza, Roccagorga e zona limitrofa di Pontinia) è stato escluso da questa Opportunità?
È sicuro che sia stato fatto tutto il possibile? A questo punto, vista la carenza di alcuni servizi, qualche dubbio sorge spontaneo.
Ma c’è un altro problema molto serio da affrontare sulla struttura di via Madonna delle Grazie: perché il PAT (punto di assistenza territoriale) resta chiuso nelle ore notturne dalle ore 20 alle 8?
Questo problema riguarda solo la Provincia di Latina, rispetto a tutte le altre 4 Province del Lazio, quindi noi siamo figli di un dio minore forse? Ma è possibile che esistano Cittadini di serie A e di serie B ? È forse previsto questo caso dalla Costituzione, dove i Cittadini non sono Tutti uguali?
I PAT nella Provincia di Latina, che soffrono questa situazione, sono 7 e solo a Cisterna è stata concessa la “Guardia medica” all’interno del PAT nelle ore notturne, ma per la seconda volta ci si chiede: non dovremmo essere Tutti uguali?
Perché, dott.ssa Cavalli, nella Sanità Pontina, ci sono figli e figliastri?
Già aveva iniziato a percorrere questa strada il precedente Direttore Giorgio Casati chiudendo i PAT nelle ore notturne in Provincia di Latina, durante il Covid, forse che in tutto il Lazio il Covid fosse assente nello stesso periodo?
IL Comitato vuole capire se bisogna tornare a rivolgersi al Tar, come già ha fatto per ben 2 volte, durante la Rimodulazione degli ex PPI in PAT. E ancora: perché al Pat non è permesso effettuare tamponi anti-Covid? I pazienti che si presentano con la febbre mettono a rischio la salute degli operatori, basterebbe mettere a disposizione del personale per i tamponi, perché fino a oggi questo non è stato possibile?
Inoltre a Priverno si lamenta la carenza di Medici Specialisti per l’assistenza Domiciliare, dove alcuni malati cronici possono essere stabilizzati in casa, per alleviare la pressione sui presidi ospedalieri, senza ricorrere ai ricoveri che vanno a congestionare i Pronto Soccorso di Latina e Terracina, magari con Alcuni Pazienti che poi vengono trasferiti a Formia ,coinvolgendo i familiari in lunghi viaggi e disagi per assistere i Propri Cari.
Insomma la Sanità di Prossimità o Territoriale ,che è la più vicina alla Gente,va assolutamente rivista, prendendo però decisioni che possano contribuire a risolvere i problemi e che diano sicurezza e tranquillità ai Cittadini.
Secondo il Comitato, Priverno:
- ha bisogno di un Ospedale di Comunità,
- di potenziare l’assistenza domiciliare per malati cronici con medici specialisti,
- aumentare il monte ore dei medici specialisti nel Distretto per accorciare le liste d’attesa,
- fornire al servizio di Radiologia un Ortopantomografo per le radiografie panoramiche delle arcate dentarie, che per il momento si trova solo a Cisterna
- nuova zonizzazione ospedaliera per il territorio di Priverno per evitare che alcuni Pazienti vengano poi portati addirittura a Formia,
- di potenziare i Servizi presso la Casa della Salute,
- di ridurre al più presto le lunghissime liste di attesa ,
- istituire il presidio Long Covid a Priverno ,proposta del Consigliere Yuri Musilli, già approvata all’Unanimità in Consiglio Comunale e di cui si sono perse le tracce,
- realizzare il presidio ospedaliero territoriale con 20 posti letto,per cure di bassa intensità ,
- di decidere una volta per tutte che cosa fare dei locali dell’ex Ospedale di Priverno,ormai declassato dalla Regione Lazio.
Così, in una nota, il Comitato Boschetto, Gricilli e Macallè.