Ritorna in ballo il cosiddetto palazzo Malvaso: la struttura, ormai in disuso da anni, che si trova alle porte di Borgo Piave
È il “condominio” che accoglie coloro che arrivano da Latina, tramite SS Pontina, a Borgo Piave. Dal 2014 il palazzo di Malvaso svetta abbandonato alle porte della città, finisce sequestrato nel 2015, di nuovo sequestrato nel 2018, ed è oggetto di ben tre inchieste, una delle quali ha portato alle due condanne per abuso d’ufficio in primo grado, sviluppatosi nell’ambito di violazioni urbanistiche, nei confronti di Vincenzo Malvaso (un anno e otto mesi) e dell’ex assessore all’urbanistica della Giunta Di Giorgi.
Ora, il Tribunale amministrativo di Latina ha accolto il ricorso della Piave Costruzioni srl, la società che ha costruito il palazzo di Borgo Piave e di cui l’ex consigliere comunale di Forza Italia è legale rappresentante. Un ricorso contro il Comune di Latina accolto che di fatto sospende, annullandolo, l’ordine di demolizione, mai concretizzata, che pende sul palazzo. Per questa vicenda, Malvaso ha incassato anche un’assoluzione nell’ambito del processo “Olimpia”.
È probabile che l’ente di Piazza del Popolo impugni la sentenza al Consiglio di Stato. Una mossa che potrebbe allungare ancora di più la vita a una vicenda che non vuole finire e che ha lasciato in ricordo alla città un manufatto che non è proprio un bel biglietto da visita per Latina.