La guida turistica di Legambiente e Touring Club assegna due vele a Terracina, come ad Anzio, Nettuno e litorale romano. “Terracina è l’unico comune con due vele della provincia di Latina, mentre tutti gi altri comuni limitrofi del comprensorio “Riviera di Ulisse” mantengono le tre vele. Ventotene ottiene le ambite quattro vele, unica località nel Lazio”
La guida Blu di Legambiente e Touring Club, presentata tre giorni fa a Roma, passa in rassegna gli oltre 400 comuni costieri italiani premiando con il massimo riconoscimento, le Cinque Vele, le località che hanno saputo coniugare al meglio territori e luoghi d’eccellenza con coraggiose e innovative strategie di sviluppo sostenibili.
Le Vele – da 1 (punteggio minimo) a 5 (punteggio massimo) – tutte rintracciabili a questo link https://guidablu.legambiente.it/2023, – sono il vessillo assegnato ai comuni più meritevoli attraverso i dati raccolti da Legambiente anche con l’ausilio dei propri circoli locali, partendo dai dati raccolti dalla Goletta Verde di Legambiente sulla qualità delle acque e delle spiagge, ma considerando molteplici fattori oltre la qualità delle acque marine, come l’integrità del paesaggio, il contrasto all’abusivismo edilizio costiero, il livello delle strutture di accoglienza, il peso dei flussi turistici, il rispetto dell’accessibilità dei luoghi, i servizi di mobilità sostenibile, la valorizzazione e la cura dei beni storici e artistici del territorio. Le Vele quindi sono un simbolo che testimonia in generale la qualità ambientale dei servizi offerti, ovvero quanto di buono fanno le amministrazioni locali costiere lungo la nostra penisola per essere all’altezza delle sfide imposte dalla crisi ambientale planetaria e purtroppo quest’anno Terracina, equiparata ad Anzio e Nettuno e al litorale Romano, è l’unico comune con due Vele della Provincia di Latina, mentre il proprio comprensorio denominato “Riviera di Ulisse”, continua ad essere una eccellenza turistica del Lazio con i suoi Comuni con tre Vele, ovvero Gaeta, Minturno, Formia, Sperlonga, Ponza, San Felice Circeo, Sabaudia.
“Quella che stiamo vivendo purtroppo a Terracina da ormai due anni, con indagini, sequestri di decine di stabilimenti balneari e di abusi costieri, arresti, ordinanze cautelari, rinvii a giudizio e processi di politici, funzionari comunali, imprenditori e tecnici sul fronte dei reati contro la pubblica amminsitrazione e contro il demanio pubblico sarà probabilmente ricordato come uno dei periodi peggiori della nostra città ed è evidente che la città ne ha risentito anche in termini di immagine all’esterno. Usciamo solo da un mese da un pesante Commissariamento di un anno e durante quest’anno una nota sicuramente positiva, della quale va dato atto alla gestione commissariale, è stata l’adozione del “PUA Piano Regionale di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo per finalità turistico ricreative” (dopo venti anni di assenza di pianificazione!) che ha messo al centro, anche tenendo conto delle battaglie del nostro circolo (ricordiamo che è dell’11 febbraio del 2022 il mio appello e quello del vice presidente nazionale di Legambiente Edoardo Zanchini alla Regione Lazio, per evitare che il nuovo Pua comunale di Terracina diventasse una sanatoria mascherata per difformità e irregolarità, appello poi seguito da un dossier inviato in Regione Lazio) e il lavoro fatto a livello regionale, il rispetto dell’ambiente e della proporzione tra spiagge libere e in concessione con l’obiettivo, riportato chiaro e tondo nella Delibera Commissariale del 13 dicembre scorso, di ricercare il giusto equilibrio tra la necessità di salvaguardare la fascia costiera dal punto di vista ambientale e paesaggistico (libera visione del mare) e la contemporanea esigenza di sviluppare le attività turistiche e ricreative, in un’ottica di sviluppo sostenibile del territorio, a garanzia e a tutela delle generazioni future. Ma su questo declassamento di Terracina, la quale negli ultimi anni aveva raggiunto stabilmente le tre Vele come tutta la Riviera di Ulisse, – difficile da digerire per chi come noi opera da anni a Terracina per uno sviluppo sostenibile- pesano vari fattori come il danno al paesaggio costiero a causa di abusi edilizi, come ci ricorda il processo ex-Proinfantia nel quale il Circolo Legambiente Terracina è parte civile, ma anche l’abbandono da parte della Amministrazione e dei Balneari della rete Plastic Free Beaches Terracina, la mancata ordinanza comunale per combattere l’eccesso dell’uso della plastica, visto che sono anni che il nostro Circolo locale si occupa del problema, anche attraverso le numerose campagne Beach Litter, Spiagge e Fondali Puliti e i progetti Fishing for Litter, ed è ormai diventato un riferimento per queste attività di monitoraggio a livello regionale. Incidono purtroppo anche i problemi di viabilità e di accesso, i ponti come quello provvisorio del Sisto soggetti a diverse problematiche di manutenzione, le strade chiuse con le conseguenze sul traffico, la carenza di servizi nell’area portuale per i turisti in transito verso le Isole Pontine e il problema dell’insabbiamento che mette a rischio la sicurezza dei traghetti, la mancanza di parcheggi con servizi di navette e di varchi di accesso aperti, soprattutto lungo il litorale da Terracina e San Felice Circeo, il mancato rispetto per anni della quota di almeno del 50% di spiagge destinate alla libera fruizione e del 20% in ogni ambito specifico, recuperato solo con l’adozione del nuovo PUA, ma ancora mancanti di servizi pubblici come pulizia, salvataggio, servizi igienici. Così come incidono anche i tratti interdetti alla balneazione per cattiva qualità delle acque.
Per non parlare della carente gestione dei SIC (ora ZSC) visto che nella porzione di mare prospicente il Comune di Terracina sono presenti due importantissimi Siti Natura 2000- Z.S.C. MARINE (IT6000013 Fondali tra Capo Circeo e Terracina, IT6000014 Fondali tra Terracina e Lago Lungo) con Praterie di Posidonia, Banchi di sabbia a debole copertura permanente di acqua marina, Scogliere, Pinna Nobilis o la valorizzazione dei preziosi beni culturali e archeologici con adeguati orari di apertura e facile accesso, come nel caso del Complesso Santuariale di Monte Sant’Angelo, di rara preziosità turistica e ambientale. Inoltre Terracina non è riuscita a fare nessun passo avanti concreto negli ultimi due anni in termini di accesso e infrastrutture dedicate, in merito alla disponibilità di arenili per le categorie più fragili come i disabili, o per gli animali domestici, pur riservando sulla carta quote di arenile a questo scopo. Come Circolo locale molto attivo nelle questioni demaniali e impegnato su molteplici progetti di sviluppo sostenibile e di tutela ambientale possiamo soltanto confidare in un cambio di passo della nuova Amministrazione, appena insediata, sperando in un salto di qualità nella direzione della legalità, della funzionalità, del rispetto dell’ambiente e della valorizzazione dei tesori culturali e archeologici, riportando Terracina presto nell’alveo dei Comuni della preziosa Riviera di Ulisse”. Lo dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina, Consigliere Nazionale dell’Associazione.