BULLISMO E CYBERBULLISMO: LA TAVOLA ROTONDA AL GIOVANNI XXIII DI MONTE SAN BIAGIO E LENOLA

Il 25 maggio, i genitori delle classi quinte della Scuola Primaria e delle classi della Scuola Secondaria di Monte San Biagio e di Lenola, insieme al Dirigente Scolastico, ai docenti e l’Amministrazione di entrambi i Comuni, si sono riuniti nella palestra dell’Istituto Comprensivo per un convegno che ha avuto come obiettivo quello di approfondire il tema sulla conoscenza e  sul contrasto  del fenomeno del Bullismo e del Cyberbullismo, che risulta essere sempre più un’emergenza educativa.

La Tavola rotonda dal titolo “Educhiamoci ad educare”, moderata dalla Prof.ssa Annarita Pascale, che insieme alla Prof.ssa Eliana Antonelli è la referente d’istituto  del Bullismo e  del Cyberbullismo, è stata introdotta dal Dirigente Scolastico Dott.ssa Clara d’Ari, la quale  ha sottolineato che è compito della scuola educare al rispetto delle regole e dell’altro ed ha spiegato che i percorsi di formazione sul tema  avvengono costantemente attraverso le differenti attività curriculari, attraverso gli incontri con le Forze dell’Ordine e le diverse associazioni del territorio; la dott.ssa d’Ari ha evidenziato che, unitamente al proprio staff, ha desiderato organizzare questo convegno per sensibilizzare e coinvolgere i genitori affinché si rafforzi l’alleanza educativa  scuola-famiglia e affinché si collabori nella formazione dei loro figli e nostri studenti che saranno i cittadini di domani.

Il Dirigente ha apportato il proprio contributo citando in particolari gli studi dello studioso svedese Dan Olweus che ritiene che i modelli educativi genitoriali hanno un ruolo fondamentale tra le possibili cause del bullismo sia che siano eccessivamente severi, sia che siano troppo permissivi e che ha formulato un programma di antibullismo ampiamente adottato nelle scuole dei paesi nordici.

La tavola rotonda ha avuto come relatori la Giudice Melita Cavallo, ex Presidente del Tribunale dei minori, la quale ha evidenziato l’importanza di prevenire sul nascere i fenomeni del bullismo e cyberbullismo ribadendo che è compito della scuola e della famiglia osservare i comportamenti dei ragazzi, notare comportamenti anomali e attivarsi attraverso il dialogo.

La dott.ssa Cavallo ha sottolineato che il bullo ha sempre intorno un gruppo di pari che lo spalleggia e lo approva, che il bullo non è mai da solo e si è dunque  soffermata sulla prevenzione  che può avvenire se si ha consapevolezza e conoscenza del fenomeno ; ha evidenziato,dunque, la grande responsabilità dei genitori e l’importanza della comunicazione genitori-figli e anche genitori-scuola alla luce dell’alleanza educativa scuola-famiglia citata dal Dirigente scolastico.

In particolare la conoscenza di entrambi i fenomeni, che sono similari e che presentano stessi rischi con modalità diverse è stata curata dal Sostituto Commissario Malandruccolo della Polizia di Stato, il quale attraverso esempi concreti, considerata la sua pluridecennale esperienza lavorativa, ha  evidenziato tutti quei comportamenti che non sono da ritenersi fenomeni di bullismo ma che si configurano come altri reati e ha  sottolineato quanto sia importante trasmettere agli studenti il  rispetto delle regole nonché delle leggi, poiché attraverso percorsi mirati alla discussione e al confronto si può maggiormente sviluppare il senso etico e la consapevolezza dell’importanza della responsabilità civile.

Durante la tavola rotonda è stata ricordata la storia di Carolina Picchio, una ragazzina di 14 anni che si suicidò in seguito ad un atto di cyberbullismo, attraverso la proiezione di un video riguardante un’intervista al padre. 

E’ emerso, sia da parte dei relatori, ma anche delle famiglie presenti, che il compito educativo dei genitori  non sia affatto facile. A tale riflessione ha dato  risposta la Psicologa Dott.ssa B. Moschitti evidenziando che la famiglia è il perno basilare per l’individuo per il suo sviluppo psicofisico e fornendo come indicazione l’importanza del dialogo con i figli e soprattutto dell’ascolto e della costante attenzione ai piccoli segnali di disagio dell’adolescente.

La Tavola rotonda è terminata con le riflessioni di Don Emanuele Avallone, Parroco di Monte San Biagio e docente di Diritto-Economia, che ha richiamato l’attenzione sul titolo “Educhiamoci ad educare”, sottolineando che i genitori devono educarsi per poter educare i figli al rispetto dell’altro e delle regole, ma soprattutto devono entrare nella vita dei figli e attraverso l’ascolto conoscere i loro sentimenti e stati d’animo.

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