Stagione balneare a Latina, il Comune del capoluogo ha emesso l’ordinanza plastic free valida per l’intero lungomare
La stagione è alle porte e non inizia con il piede giusto tra attentati incendiari ai chioschi del lato Capoportiere Rio Martino e la stessa strada del precitato lato percorribile solo in un unico verso per via della pericolosità della strada.
Ad ogni modo, il servizio Ambiente di Piazza del Popolo ha voluto emanare una ordinanza plastic free per limitare l’uso della plastica e centrare gli obiettivi di decoro e pulizia.
L’ordinanza, firmata dal Dirigente Paolo Cestra, impone una seria di obblighi soprattutto ai gestori dei locali e ai concessionari sul lungomare, ma non solo.
Dal prossimo 1 giugno, infatti, chiunque utilizzi arenili, liberi o in concessione dovrà adempiere a una serie di obblighi: non gettare in mare o lasciare sugli arenili rifiuti di qualsiasi genere, compresi i rifiuti prodotti da fumo; conferire i rifiuti negli appositi contenitori per la raccolta differenziata, dislocati sull’intero arenile; consumare cibi e/o bevande, vendute o somministrate all’interno dei locali insistenti sul lungomare, contenuti in recipienti di vetro o materiale biodegradabile e compostabile e/o riutilizzabile; utilizzare contenitori in materiale biodegradabile e compostabile e/o riutilizzabile per il consumo immediato sul posto o da asporto, di alimenti e bevande quali: sacchetti monouso, posate, piatti, vassoi, contenitori per alimenti, cannucce, paline per il caffè.
Due le finalità generali dell’ordinanza comunale: introdurre progressivamente il divieto generale di utilizzo e vendita di plastica monouso non biodegradabile e non compostabile; individuare, quale ambito di prima applicazione sperimentale del dispositivo di divieto di consumo di plastica monouso non biodegradabile e non compostabile, l’intero lungomare del Comune di Latina.
I titolari di stabilimenti balneari, chioschi, campeggi e attività commerciale sul lungomare comunale dovranno dotarsi di idonei contenitori per la raccolta differenziata e dei prodotti da fumo; utilizzare sacchetti monouso, posate, piatti, vassoi, contenitori per alimenti, cannucce, paline per il caffè, in materiale biodegradabile e compostabile; somministrare cibi e/o bevande in contenitori di vetro o materiale biodegradabile e compostabile e/o riutilizzabile.
Tutti i concessionari delle strutture balneari dovranno, inoltre curare la perfetta manutenzione delle aree in concessione e la pulizia dell’area. Obbligo naturalmente anche per la raccolta differenziata dei rifiuti sull’arenile in concessione: i materiali di risulta dovranno essere sistemati in appositi contenitori chiusi, in attesa del ritiro da parte del gestore del servizio.
Ai trasgressori dell’ordinanza sarà comminata una sanzione amministrativa da un minimo di 25 euro fino a un massimo di 500 euro, sempre che il fatto non costituisca reato già sanzionato da norma di rango superiore e fatto salva la normativa nazionale, regionale e comunitaria.
I trasgressori sono ammessi al pagamento in misura ridotta consistente nell’importo di 50 euro da effettuarsi entro 60 giorni dalla contestazione immediata della violazione o dalla notificazione della violazione.
Qualora l’abbandono riguardi i rifiuti di prodotti da fumo, la sanzione pecuniaria va da un minimo di 60 euro a un massimo di 300 euro.
Infine, sull’area in concessione, dovranno essere collocati cestini per i rifiuti in numero adeguato, che saranno regolarmente mantenuti in ordine e svuotati dei rifiuti ivi contenuti.
“La tutela dell’ambiente è una nostra priorità – ha dichiarato il sindaco Matilde Celentano – Il nostro lungomare è una risorsa di cui prendersi cura a 360 gradi, per un ambiente più pulito, più sicuro e più attrattivo, al fine di favorire un turismo sostenibile”. “Questa ordinanza – ha aggiunto la prima cittadina – è perfettamente in linea con la nostra idea di rafforzare, in collaborazione con le associazioni ambientaliste, tra cui Plastic Free, le campagne di sensibilizzazione ai temi ambientali per il contrasto dell’uso indiscriminato delle plastiche e dell’abbandono dei rifiuti. Occorrono percorsi strutturali nei processi di sensibilizzazione”.