Il responsabile nazionale per la Politica Interna del movimento presieduto dal noto giornalista romano Antonello De Pierro interviene dopo il risultato elettorale di Andrea Paola Iannotti a Campodimele: “Non critico tanto lo zero nella casella dei consensi, ma la mancanza di civiltà, rispetto e inclusione verso l’omolesbobitransfobia emerse all’indomani del risultato elettorale e sponsorizzate da giornalisti e organi di stampa che parlando di Andrea Paola si rivolgono a lei ancora al maschile”
La prima tappa delle amministrative 2023 si è conclusa e in attesa dei ballottaggi i partiti tirano le prime somme e come spesso succede, tutti vedono il bicchiere mezzo pieno riuscendo a trovare una vittoria anche dove vittoria non c’è.
Carlo Spinelli responsabile per la Politica Interna del movimento Italia dei Diritti al termine di questa tornata elettorale non si sofferma sui risultati ma ritorna a parlare della candidata sindaca Andrea Paola Iannotti che il movimento presieduto da Antonello De Pierro aveva presentato in quel di Campodimele, il paese dei longevi in provincia di Latina: “La candidatura di Andrea Paola è stata una sfida, una provocazione verso coloro che ancora oggi si rifiutano di accettare persone che vivono in maniera diversa la sessualità, che amano persone dello stesso sesso e che compiono scelte di vita che le portano a mostrarsi per quello che si sentono di essere e non per come le vediamo noi. Ci soffermiamo alla parte esteriore delle persone ignorando che dentro di esse vivono conflittualità che le portano a scelte già di per se stesse difficili rese ancora più ardue da come vengono poi additate dalla gente cosiddetta normale.
La discriminazione e l’intolleranza verso l’omofobia, la bifobia e la transfobia sono una piaga sociale , come l’ha definita il Presidente Mattarella durante la giornata mondiale contro l’omofobia che si è svolta ieri 17 maggio, e va combattuta e debellata: proprio il 17 maggio del 1990 l’OMS ha rimosso l’omossessualità dalle malattie mentali, un passo importante al quale però non ha fatto seguito la piena integrazione e ci sono ben 72 paesi al mondo che ancora sanzionano penalmente l’orientamento sessuale. Tornando alla candidatura a sindaco di Campodimele di Andrea Paola Iannotti – prosegue Spinelli – la notizia ha suscitato molto scalpore proprio perché esula dalla normalità, come se avessimo candidato un alieno. Andrea Paola invece è una persona normalissima che dopo un matrimonio e quattro figli avuti come padre, ha deciso di continuare a vivere la sua vita come donna, una femminilità che per tanto tempo ha represso e che ha poi deciso di manifestare nella sua totalità vestendo abiti che sentiva più consoni al suo vivere, una donna che oggi si mostra con tutta la sua eleganza e con un fascino che non ha pari.
Purtroppo la discriminazione ha vinto ancora una volta ed il paese dei longevi si è trasformato nel paese dei bigotti, e se sono state tante le manifestazioni di affetto verso Andrea Paola, troppe sono state anche le prese di posizione stupide e a volte violente di chi non ha approvato la nostra scelta dimostrando ancora una volta come l’intolleranza ed il disprezzo per chi vive la propria sessualità in maniera cosiddetta diversa, siano ancora ben presenti nella nostra società. Il nostro intento era proprio quello di dimostrare come un Paese civile si sarebbe comportato nel caso avessimo tutelato un diritto sacrosanto, quello di potersi candidare per una carica istituzionale, ad una persona che troppo spesso vede i propri diritti lesi, e la reazione, che non va ristretta solo agli abitanti di Campodimele, è stata lampante; titoloni sui giornali per la candidatura e successive frasi di scherno e ampio spazio mediatico dopo il risultato elettorale che non ha portato neanche un voto ad Andrea Paola, come se la sua condizione giustificasse lo zero nella casella dei consensi.
Si è persa un’occasione per crescere non solo civilmente ma anche intellettualmente – conclude Carlo Spinelli – a dimostrazione che siamo ancora lontani dall’essere persone civili e inclusive, l’oscurantismo non porta da nessuna parte se non a fomentare l’odio e sono tante le persone che se ne devono fare una ragione ad iniziare da quel Mario Adinolfi che abbiamo chiamato in causa all’inizio di quest’avventura e che ancora continua imperterrito a portare le sue idee antiquate e bigotte in giro per l’Italia sponsorizzato da giornalisti e organi di stampa che ancora, parlando di Andrea Paola, si rivolgono a lei al maschile pur essendo a tutti gli effetti donna”.