CORRUZIONE E APPALTI TRUCCATI NELLE FORZE ARMATE: CADE LA MISURA CAUTELARE ANCHE PER L’ALTRO IMPRENDITORE PONTINO

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Corruzione e appalti truccati nelle forze armate: revocata un’altra misura cautelare a carico di uno degli imprenditori pontini coinvolti

Il Tribunale del Riesame di Roma ha revocata la misura cautelare dell’obbligo di dimora a carico dell’imprenditore dei rifiuti pontino, David Fatone, 46 anni, assistito dall’avvocato Coletta. L’uomo era finito impigliato nella maxi indagine sugli appalti truccati nelle forze armato e accusato dagli inquirenti di turbativa d’asta e falso.

Fatone, amministratore della società dei rifiuti a Latina Scalo, risulta indagato in concorso con due ufficiali militari di Pratica di Mare per un lavoro presso l’aeroporto. Gli inquirenti contestato il falso per aver attestato di aver demolito e rimosso alcune strutture all’interno del complesso. Già in fase di interrogatorio di garanzia, l’imprenditore aveva negato ogni addebito e il giudice per le indagini preliminari aveva diminuito la portata dell’accusa di turbativa d’asta, in quanto l’affidamento del suo lavoro era sotto soglia dei 40 mila euro e quindi possibile di essere dato direttamente. Ora, con il Riesame, Fatone avrebbe dimostrato di essere estraneo all’accusa di falso in quanto i lavoro all’interno di Pratica di Mare sono finiti nel 2018, mentre le contestazioni degli inquirenti partono dall’anno dopo, il 2019.

Fatto sta che il Riesame romano ha annullato la sua misura, dando anche un colpo all’impianto accusatorio.

L’INCHIESTA – Come noto, il 19 aprile, i militari del Comando Compagnia Carabinieri – Polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino hanno dato esecuzione nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna, ad un’ordinanza applicativa di custodia cautelare nei confronti di 14 soggetti arrestati, 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati, emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri, Gisberto Muscolo, su richiesta di quella Procura della Repubblica.

Con tale provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei soggetti, indagati a vario titolo per le ipotesi delittuose di “turbata libertà degli incanti”, “frode nelle pubbliche forniture”, “corruzione per l’esercizio della funzione” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici”, condotte commesse a Roma, Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, Montecastrilli, Borgo Piave, Grazzanise e Somma Vesuviana, nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021. In provincia di Latina risultano indagati nel capoluogo, a Gaeta, Fondi e Aprilia.

L’esecuzione dell’ordinanza costituisce l’epilogo di una complessa attività investigativa che trae origine da una delega della Procura di Velletri, tesa a verificare la condotta illecita di due militari, entrambi effettivi all’epoca dei fatti al 2° Reparto Genio A.M. di Ciampino e proprietari di una società edile privata, con quote di capitale pari all’85% e al 15%, con sede nel comune di Ciampino e attiva nel campo immobiliare (compravendita, permuta, ristrutturazione, costruzione, locazione, affitto, manutenzione di immobili). I predetti con incarichi di responsabilità nella gestione degli appalti per opere infrastrutturali della Forza Armata operavano, talvolta, anche quali delegati ad assumere l’incarico di direttore dei lavori e/o responsabile di cantiere.

L’attività investigativa conseguente induceva gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, evidenziando diversificate condotte illecite che coinvolgevano, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti.

Per quanto riguarda la provincia di Latina, sono state notificate due ordinanze con l’obbligo di dimora, tra cui quella a carico del 61enne Mario Stradaioli, noto imprenditore di Aprilia nel campo dell’edilizia e amministratore della “Stradaioli Calcestruzzi”, che risulta indagato per frode nelle pubbliche forniture.

Nello specifico, Stradaioli è indagato in concorso con un ufficiale e un sotto-ufficiale dell’aeronautica per la fornitura di calcestruzzo e altro materiale all’aeroporto militare di Vigna di Valle: secondo gli inquirenti, la ditta avrebbe alterato l’umidità del materiale influendo sul peso del calcestruzzo. Un’accusa respinta da Stradaioli, tramite il suo avvocato Renato Archidiacono, che ha sostenuto l’umidità si è modificata a causa del clima, poiché il materiale era stato stoccato all’aperto.

Il Tribunale del Riesame di Roma ha accolto la tesi difensiva e ha revocato la misura cautelare dell’obbligo di dimora anche per Stradaioli.

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